Comdata, crollano i contatti: tutti contro tutti

21 febbraio 2020 | 11:27
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Comdata, crollano i contatti: tutti contro tutti

Call center, crolla il volume dei contatti e scatta lo sciopero. I sindacati, però, si spaccano. Cisl: “L’eclatante fa rumore, ma c’è bisogno di altro”.

Da un lato Cgil, Cisal e Uil, dall’altro lato Fistel – Cisl. Vale a dire i sindacati che hanno indetto lo stato d’agitazione da ormai una settimana e sull’altro versante chi, pur avendo aderito all’indizione dello stato d’agitazione, ha deciso di assumere una posizione più moderata, preferendo un incontro con l’azienda prima di decidere per lo sciopero.

«Crediamo – ha spiegato il segretario regionale FILTel-CISL Antonio De Simone, contattato dalla redazione del Capoluogo – che, una volta indetto lo stato di agitazione, si debbano comunicare i problemi riscontrati all’azienda e si debba, di conseguenza, chiedere un incontro urgente utile a trovare una soluzione. La nostra posizione, però, non è stata condivisa dalle altre sigle sindacali, che quindi hanno optato per lo sciopero immediato».

Le tensioni all’interno dei lavoratori dei call center, passati recentemente a Comdata, sono motivate da due fattori principali: in primis la riduzione del volume dei contatti (che ha portato, ad esempio, ad alcuni lavoratori messi in ferie), in secondo luogo la prossima scadenza dei contatti dei 40 interinali, per i quali si spera che siano mantenuti gli accordi sul rispetto della clausola sociale. 

Oggetto della discussione tra i sindacati, inoltre, un incontro con l’azienda – previsto per la giornata di ieri, 20 febbraio – per il quale si era trovato un accordo tra sindacati. Incontro alla fine saltato, secondo quanto riferisce De Simone «a causa del mancato inoltro di una richiesta formale all’azienda stessa da parte di Uilcom».

Intanto in settimana lo sciopero è andato in scena mercoledì 19 febbraio. Sciopero generale di tutto il personale di 1 ora per ciascun lavoratore, indetto unitamente da CGIL, CISAL e UIL. 

Comdata, la posizione della FISTel-CISL

“Lo sciopero indetto dalle sigle SLC CGIL, UILCOM UIL e CISAL si è concretizzato, mercoledì 19 febbraio, con l’astensione dal lavoro dei dipendenti COMDATA.
La FISTEL non ha condiviso l’iniziativa ritenendo lo sciopero l’ultimo strumento da mettere in campo, qualora la mediazione negoziale fallisca nella sua missione risolutiva”, riferiscono in una nota dalla FISTel-CISL.

“Per noi questioni che rientrano nella dialettica della contrattazione e nelle tipiche mediazioni che le OO.SS. e le RSA hanno il dovere di portare avanti – nel delicato e faticoso lavoro di interazione con la controparte – non necessitano di una mobilitazione generale. Necessitano, in verità, di un lavoro serio, spesso faticoso e a tratti incompreso, ma che, qualora sfoci in successo, ristora di ogni sacrificio e critica.
Certo qualora, poi, dopo aver espletato il nostro dovere di rappresentanti dei lavoratori, non riuscissimo a trovare la giusta mediazione sarebbe sacrosanto il ricorso allo sciopero”.

“Tuttavia, pur ritenendo inopportuno lo sciopero proclamato, abbiamo rispettato le posizioni delle parti in causa, rileviamo purtroppo che non siamo stati ripagati con lo stesso rispetto. Oltretutto, vogliamo precisare che il giorno 18 febbraio 2020 su richiesta di SLC CGIL, FISTEL CISL E UILCOM UIL, l’Azienda già ci aveva accordato l’incontro per il giorno 20 febbraio 2020. Dunque, chi ha cambiato posizione non siamo certo noi. Le OO.SS. hanno il dovere di guidare i lavoratori non certo quello di creare tensioni e paure su problemi, di certo esistenti, ma che possono essere risolti con competenza e serietà”.

Dopo le dichiarazioni di qualche esponente sindacale – il quale minaccia esposti e denunce – siamo ancora più convinti che la nostra posizione del confronto e del dialogo con l’azienda sia quella giusta. Certo, l’eclatante è sempre più impressionante, ma i lavoratori hanno bisogno di tutele e soprattutto di persone responsabili che le rappresentino. Il resto, a volte, è solo rumore. Auspichiamo che SLC e Uilcom, forse consigliate da delegati aziendali sicuramente poco esperti sindacalmente, si rendano conto di avere fatto un errore e tornino sui propri passi”.

Comdata, Uilcom e Cgil: “Fistel Cisl si sottrae allo sciopero dopo averlo condiviso fino alla sera prima”.

“Lo sciopero – replicano Cgil e Uilcom –  è stato un modo per accendere i riflettori su problematiche serie,su situazioni che potrebbero portare a problemi ben piu’ grandi, quindi dare un segnale al committente Inps affinchè chiarisca cosa sta succedendo dopo 3 mesi dall’inizio dell attività in Comdata, ma da tutto questo la Fistel-CISL si defila dando lezioni di come si fa una mediazione e sopratutto dopo molti incontri con Comdata tra i quali il Segretario della Fistel-CISL non ha partecipato. Rimaniamo sconcertati dalle falsità riportate nel comunicato diffuso il 20 febbraio dalla Fistel-CISL (oltre a ridicoli messaggini whatsapp). La Fistel-CISL si sottrae dallo sciopero e per non perdere la faccia incolpa altri sindacati ergendosi ad unico conoscitore della corretta attività sindacale? Fistel-CISL si sottrae dallo sciopero dopo aver condiviso fino alla sera del giorno prima,momento in cui ha condiviso in modo unitario i dettagli finali della mobilitazione”.