Scuola

Coronavirus, in Abruzzo le scuole restano aperte

Nessuna chiusura scuole per l'Abruzzo. L'esito della riunione tra Governo, Regioni e Protezione civile sull'emergenza Coronavirus.

Riunione tra Governo, Regioni e Protezione civile sul Coronavirus: nessuna indicazione generale per la chiusura delle scuole. In Abruzzo alunni regolarmente sui banchi.

Terminata la riunione in videoconferenza tra i rappresentanti di Governo, Regioni e Protezione civile sull’emergenza Coronavirus. A seguito di alcuni messaggi whatsapp circolati in prima mattinata anche in chat scolastiche, si sono rincorse voci di presunti provvedimenti che sarebbero stati presi per chiudere le scuole di ogni ordine e grado d’Italia. La Presidenza del Consiglio è stata così costretta a smentire la fake news, precisando: “Le decisioni e le misure adottate dal Governo vengono comunicate esclusivamente attraverso i canali e le fonti ufficiali, alle quali si prega di far riferimento”. Restano quindi chiuse almeno fino al primo marzo le scuole in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, mentre nelle altre regioni, Abruzzo compreso, le scuole saranno regolarmente aperte. Restano però sospese le gite scolastiche fino al 15 marzo.

Come spiega Tuttoscuola, calcolando gli effetti del Coronavirus, “sono 26mila le scuole statali e paritarie chiuse, 180mila le classi inattive nelle sette regioni in cui sono state sospese le lezioni. Quasi 4 milioni gli alunni che in queste ore sono a casa, ovvero il 44% dell’intera popolazione scolastica del nostro Paese”. Per Tuttoscuola “non essendo possibile valutare la durata di questa quarantena didattica, forse anche l’Italia, come sta avvenendo in Cina, in cui circa 50 milioni di studenti su 200 milioni stanno ricevendo formazione a distanza, potrebbe affrontare l’emergenza mettendo in atto, come risorsa su cui puntare, l’e-learning e l’homeschooling”. Questi i numeri nelle regioni maggiormente colpite dall’emergenza: nella sola Lombardia – si legge nel dossier – non possono andare a scuola e seguire le lezioni in classe più di un milione e 400 mila alunni. Superano le 690mila unità gli alunni veneti, mentre gli emiliano-romagnoli sfiorano i 624mila e i piemontesi i 581mila.

Coronavirus, i dati aggiornati.

Secondo i dati della Protezione civile aggiornati alla riunione di questa mattina, sono 20 le provincie italiane in cui si registrano casi di Coronavirus: in Lombardia, 101 casi a Lodi, 39 a Cremona, 17 a Pavia, 14 a Bergamo, 3 a Milano, 2 a Monza Brianza e 1 a Sondrio. In Veneto, 30 a Padova, 7 a Venezia e 1 a Treviso. In Emilia Romagna, 17 a Piacenza, 4 a Parma, 1 a Modena e 1 a Rimini. In Piemonte, 3 a Torino. In Toscana, 1 a Firenze e 1 a Pistoia. In Trentino Alto Adige, 1 a Bolzano. In Sicilia, 1 a Palermo. Nel Lazio, 3 a Roma. In Lombardia ci sono 35 casi positivi in fase di ospedalizzazione o isolamento. In totale sono 283 i contagiati verificati e 7 morti. Nessun caso in Abruzzo.

Ulteriori aggiornamenti sono attesi a margine del prossimo Consiglio dei Ministri, previsto per questa sera.

Coronavirus, Marsilio incontra i sindaci

Riunito nella serata di martedì 25 febbraio, a palazzo Silone, a L’Aquila, il comitato Ristretto dei Sindaci, per valutare gli atti, i poteri e le comunicazioni da mettere in campo a proposito del Coronavirus. Presenti anche direttori delle Asl e rappresentanti delle Prefetture convocati dal presidente Marco Marsilio, alla presenza degli assessori Nicoletta Veri’, Guido Quintino Liris ed Emanuele Imprudente.

“Abbiamo incontrato i sindaci per coordinare le attività per la gestione di questa emergenza in maniera uniforme, – ha commentato il Presidente Marsilio – per evitare che ci siano interpretazioni singolari o particolari su come si affronta l’emergenza.
Nella giornata di oggi siamo stati impegnati con il governo nazionale nell’individuare linee comuni. È appena finita una riunione in videoconferenza con tutte le Regioni italiane per condividere uno schema di ordinanza che il governo sta mettendo a punto per uniformare i comportamenti delle regioni fuori dall’area del contagio da coronavirus che dovrebbe essere emanata in serata, le cosiddette Regioni senza cluster, ovvero che non hanno focolai interni di Coronavirus e tra queste rientra l’Abruzzo. Si sta definendo una serie di misure per fare in modo che non ci siano difformità sul territorio”.

Occorre tenere alta la vigilanza e, nello stesso tempo, comunicare e informare la popolazione sulle buone pratiche da seguire gestendo questa emergenza in maniera sicura ed unitaria con tutti gli enti locali coinvolti. Non c’è alcuna disposizione di chiusura delle scuole.

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