La sentenza

Ex Otefal, accolto il ricorso della Framiva

Il Tribunale dell'Aquila accoglie il ricorso della Framiva Metalli: revocato il provvedimento di decadenza dell'aggiudicazione dell'ex Otefal.

L’AQUILA – La sentenza del Tribunale dell’Aquila: accolto il ricorso della Framiva Metalli per l’aggiudicazione dell’ex Otefal.

A un mese esatto dall’udienza del 5 febbraio è stata resa pubblica la sentenza del Tribunale dell’Aquila, redatta però il 19 febbraio scorso. Il collegio giudicante, composto dai giudici Ciro Riviezzo (Presidente), Monica Croci (Giudice) ed Emanuele Petronio (Giudice relatore), ha accolto il ricorso della Framiva Metalli contro il provvedimento di decadenza dall’aggiudicazione dell’ex Otefal, secondo quanto aveva disposto il Giudice Delegato per il mancato saldo del pagamento dell’ultima rata da circa 2 milioni e 700 mila euro.

Nell’udienza del 5 febbraio, i rappresentanti legali della Framiva Metalli, lo Studio legale LBM con gli avvocati Raffaella Sturdà, Antonio Serreti, Bruno Chiarantano e Gloria Teti, hanno rilevato di aver presentato al curatore apposita proposta per una soluzione transattiva, come richiesto in precedenza dal Presidente del tribunale. La proposta prevedeva il pagamento della rata finale rimasta pendente e degli interessi decorsi fino al primo invito a stipulare l’atto definitivo, a cui non c’era stato seguito per il rifiuto della curatela. La proposta però non è piaciuta alla stessa curatela, che ha “rilanciato”, presentando un conto per gli interessi di oltre 1 milione di euro, comprendendo anche gli interessi decorsi dopo la mancata stipula. Una richiesta che ha di fatto bloccato ogni trattativa.

“Il bando – si legge nella sentenza – prevedeva che l’atto di vendita avrebbe dovuto essere stipulato (non dopo il versamento dell’intero presso) ma al pagamento della prima rata, entro 45 giorni dall’aggiudicazione. Quindi, una volta deliberata l’aggiudicazione e in seguito al pagamento della prima rata, non avrebbe dovuto più permanere la situazione di mera aggiudicazione, poiché il miglior offerente sarebbe dovuto divenire proprietario del bene oggetto della vendita in sede fallimentare. […] Di conseguenza, una volta trasferito il bene e iscritta ipoteca sullo stesso, in caso di inadempimento la Curatela avrebbe potuto pretendere solo il pagamento del residuo prezzo maggiorato degli interessi […]”.

“Risulta, poi, – continuano i giudici – che l’aggiudicatario sin dal 25 luglio 2019, con 25 giorni di ritardo rispetto al termine previsto, ha offerto il pagamento del residuo prezzo, e che all’udienza del 22 gennaio 2020 ha offerto banco iudicis il pagamento del residuo saldo prezzo, e con esibizione degli assegni circolari intestati alla procedura fallimentare contenenti la somma di 2 milioni 632mila 560 euro e con l’impegno a pagare gli interessi previsti […], formulando così una sorta di offerta reale, seppur impropria. Ancora, all’udienza del 5 febbraio 2020 la Framiva Metalli srl ha depositato la propria proposta transattiva, con pagamento del residuo saldo prezzo e degli interessi moratori sulle somme non ancora corrisposte. Pare al Collegio che tali offerte siano compatibili con quanto previsto dal bando in punto di meccanismi di tutela della procedura fallimentare avverso l’inadempimento dell’aggiudicatario, sebbene sia chiaro che sarà compito del Giudice Delegato effettuare tale valutazione”.

“In conclusione – scrivono i giudici – il reclamo proposto dalla Framiva Metalli srl deve essere accolto, con conseguente revoca del provvedimento adottato dal Giudice Delegato in data 20 dicembre 2019 nell’ambito del fallimento Otefal“.

Un sospiro di sollievo, a questo punto, per azienda e lavoratori del sito di Bazzano, anche se il futuro della Framiva Metalli resta ancora incerto, dopo l’entrata della stessa ditta in concordato preventivo presso il Tribunale di Busto Arsizio.

Framiva Metalli, le parole di Biondi

“Mi auguro che la decisione del tribunale dell’Aquila, che ha accolto il ricorso presentato dalla Framiva Metalli, possa essere il primo passo verso la soluzione di una vicenda che ho seguito attentamente e che coinvolge decine di lavoratori e famiglie aquilane. L’interesse esclusivo di questa amministrazione è che questo territorio, ancora impegnato in un complesso percorso di rinascita economica e sociale, non perda neanche un posto di lavoro”. È quanto dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, a seguito della sentenza dei giudici del capoluogo d’Abruzzo, in merito al procedimento promosso dalla proprietà dell’azienda ex Otefal.

 

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