Coronavirus, Governo studia lo stop ai versamenti in tutta Italia

9 marzo 2020 | 18:49
Share0
Coronavirus, Governo studia lo stop ai versamenti in tutta Italia

Coronavirus, il presidente dei commercialisti Miani annuncia un documento congiunto con Confindustria: pronti a chiedere uno stop delle tasse su tutto il territorio nazionale.

L’articolo è di Ivan Cimmarusti, pubblicato da https://ntplusfisco.ilsole24ore.com.

Allo studio dell’Esecutivo una “moratoria di tasse e contributi” per tutta Italia, compresi gli autonomi.

L’annuncio è del vice ministro all’Economia Antonio Misiani, il quale spiega che “stiamo lavorando anche sulle partite Iva e partire dai settori maggiormente coinvolti dalla crisi come turismo, logistica, trasporti, cultura, per questi ragioniamo su estensione moratoria di tasse e contributi”.

Misiani ne ha parlato nel corso del programma “24Mattino” di Radio24, spiegando che “gli ammortizzatori sociali non sono previsti per tutti i lavoratori dipendenti e questo pone un problema di esenzione attraverso la cassa in deroga e il fondo di integrazione salariale, lavoriamo su questo aspetto”.

In queste ore il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili sta mettendo a punto un documento, assieme anche a Confindustria, per richiedere uno stop generale delle imposte.

Il presidente dei commercialisti Massimo Miani spiega che “è ormai indifferibile un provvedimento a carattere generale per l’intero territorio nazionale che, oltre a sospendere i termini di tutti i versamenti e gli adempimenti tributari, contributivi e assistenziali, sospenda altresì tutti i termini procedimentali e processuali, nonché i termini legali connessi alle procedure esecutive in corso, prevedendo una moratoria anche nella riscossione ordinaria, straordinaria, coattiva e in pendenza di giudizio”.

Secondo i commercialisti, infatti, l’impatto del Coronavirus sull’intero territorio sta provocando gravissime ricadute anche sul tessuto socio-economico nazionale.

Si rendono necessarie, per Miani, “misure altrettanto straordinarie volte a garantire liquidità a famiglie, imprese, professionisti e lavoratori dipendenti”.

“Nello spirito di collaborazione che deve animare tutta la comunità nazionale il Consiglio nazionale dei commercialisti ha avviato un’interlocuzione con le principali organizzazioni imprenditoriali per l’individuazione e la condivisione degli interventi di sostegno all’economia da proporre alla politica in un’ottica di più ampio respiro per il rilancio delle attività produttive e professionali”.

Intanto dal Mef fanno sapere che ogni misura adottata ha lo scopo di contenere non solo l’epidemia Covid-19 ma anche la ricaduta sul sistema sanitario nazionale e sull’economia.

Spiegano, infatti, che il “Governo è convinto” che un’azione “vigorosa e tempestica di contenimeno e prevenzione”, possa abbassare il numero di contagiati e gli effetti negativi sull’economia.

Una flessione temporanea di attività produttive in alcuni settori è, infatti, preferibile ad una crisi prolungata che rischierebbe di allargarsi a tutti i settori dell’economia attraverso effetti di domanda e offerta.

Gli interventi di politica economica, aggiungono dal Mef, saranno “vigorosi” ma commisurati alle esigenze e limitati nel tempo.

Come già ribadito nella Relazione inviata al Parlamento, nel richiedere un’autorizzazione a incrementare l’indebitamento netto della pubblica amministrazione nel 2020, il Governo si è impegnato a riprendere il sentiero di consolidamento del bilancio e di riduzione del rapporto debito/Pil non appena ciò sarà possibile alla luce dell’evoluzione dell’epidemia in Italia e a livello internazionale.

Infine, il governo si impegnerà anche affinché venga approntato in tempi rapidi un pacchetto di misure dell’Unione Europea in coordinamento con l’intera comunità internazionale.

Ivan Cimarrusti