Coronavirus, sospensione dei ricoveri programmati

Coronavirus, Verì: “Per favorire il massimo utilizzo delle terapie intensive e la disponibilità di personale sanitario, si va verso la sospensione dei ricoveri programmati”.
“In più, per i pazienti provenienti dai pronto soccorso, sarà possibile effettuare solo ricoveri con carattere d’urgenza non differibili”. Le dichiarazioni arrivano al termine della riunione del Crea (il comitato regionale emergenze) che si è tenuta questa mattina a Pescara e le cui conclusioni saranno recepite in un successivo provvedimento.
Sono esclusi dai ricoveri programmati gli interventi oncoematologici di classe A e di alta specialità. Proseguono anche l’assistenza al percorso nascita e le interruzioni volontarie di gravidanza. I ricoveri in regime di Day hospital seguiranno lo stesso percorso già delineato per la specialistica ambulatoriale, vale a dire che sarà salvaguardata l’attività dedicata ai percorsi oncoematologici e alle prestazioni legati alla continuità assistenziale o terapeutica.
“Anche i privati – continua l’assessore – per tutto il periodo dell’emergenza, saranno tenuti ad accogliere i pazienti no-Covid nel caso dovesse rendersi necessario il loro trasferimento dalle strutture pubbliche, rimodulando allo stesso tempo la loro attività di elezione”.
I direttori generali delle Asl hanno la responsabilità, nel rispetto dei requisiti e delle indicazioni ministeriali, di individuare le strutture di Covid Hospital, provvedendo all’adeguamento dei necessari requisiti strutturali, funzionali e di personale. Disciplina più stringente anche per le visite ai degenti: l’accesso a parenti e visitatori nei reparti sarà consentito solo durante l’orario di visita e a un solo visitatore per paziente. Divieto di ingresso a tutti coloro che presentano patologie simil-influenzali.
“Fondamentale – rimarca la Verì – l’istituzione, in ambito provinciale, di un servizio di assistenza psicosociale, che possa fornire supporto alle comunità e alle famiglie, sia durante che nella fase immediatamente successiva all’emergenza epidemiologica”.