Poste L’Aquila, gli uffici aperti in città

Poste L’Aquila, l’emergenza Coronavirus non chiude gli uffici in città. Quattro su 6 le filiali aperte.
Le Poste centrali di Centi Colella sono aperte solo la mattina.
Le Poste di via della Crocetta invece sono aperte anche il pomeriggio fino alle 19.
Aperte solo la mattina (come di consueto), le Poste di via Cardinale Mazzarino e di via Leonardo Da Vinci.
Sono chiusi, per l’emergenza Coronavirus, gli uffici postali di corso Vittorio Emanuele II e via Aldo Moro.
Coronavirus, i sindacati chiedono sicurezza per i lavoratori delle Poste.
Lo scrive in una nota, Il Segretario Provinciale Confsal-Comunicazioni Roberto Montagnani.
Con diverse note unitarie delle OO.SS. nazionali e riferite a inizio crisi covid-19, chiedevano a Poste Italiane la fornitura di “mascherine, guanti e disinfettanti per le mani”, e porre in essere ogni forma di prevenzione al fine di evitare il proliferare del contagio da Coronavirus, su tutto il territorio nazionale e per tutti i lavoratori di Poste Italiane.
La richiesta coerente alla inderogabile necessità cautelativa, proclamata e confermata dalle autorità sanitarie e istituzionali, di impedire, alla radice, la diffusione del coronavirus.
Infatti, il personale degli Uffici Postali sono obbligati a rapportarsi, giornalmente e direttamente, con l’intera cittadinanza, nell’ovvio espletamento delle proprie attività e funzioni. Tuttavia, Poste Italiane non ha risposto positivamente a tale logica richiesta, limitandosi a comunicare ai dipendenti le stesse regole comportamentali stabilite dagli organi istituzionali, mentre ha disposto immediatamente
l’inaccessibilità alle sedi direzionali di Poste Italiane al personale terzi e visitatori, preoccupandosi, cosi, di tutelare i dirigenti, e le loro sedi, da eventuali contagi portati dall’esterno.
Mentre sul territorio, tutti i lavoratori continuano a lavorare senza le protezioni richieste, esponendosi, tutti i giorni al contagio e ritrasmetterlo a cascata anche ai propri familiari.
Anche le recenti “linee guida aziendali”, sulla consegna della posta a firma e la chiusura/razionalizzazione del 50% degli uffici postali, rappresentano solo espedienti che non agiscono in chiave realmente cautelativa ma aumentano solo le responsabilità dei portalettere da una parte, i lavoratori degli uffici postali esclusi dalla chiusura dall’altra, i quali, sono costretti a lavorare privi di strumenti anti contagio e con carichi di lavoro triplicati, dovendo soddisfare anche le richieste degli utenti provenienti dalle zone nelle quali è stata decisa la chiusura degli uffici postali.
Dunque, davanti all’attuale emergenza nazionale “coronavirus” e alle carenze o alle mancanze aziendali, la scrivente O.S. chiede, dato che la prima cosa da salvaguardare è la salute dei lavoratori come dei
cittadini-utenti e, quindi, dell’intera collettività, che si attuino e si potenziano le attività di pulizia giornaliera di sanificazione e sanitizzazione degli ambienti di lavoro con strumenti e prodotti adeguati e la fornitura immediata di mascherine e prodotti igienizzanti per tutti i lavoratori. In alternativa a quanto richiesto, e nella condizione che i lavoratori rimangono senza tutela, in
contrasto con il DPCM del 11/03/2020, il quale recita che, le aziende pubbliche e private escluse dalla chiusura devono garantire la massima sicurezza da contagio del covid-19, il personale va posto in congedo retribuito.
Per quanto sopra descritto, vista la gravità crescente della situazione sanitaria nazionale rispetto alle conseguenze da infezione da “coronavirus”, e qualora continui l’inaccettabile disimpegno aziendale, che, se da un lato sta realizzando un risparmio economico, dall’altro, sta scaricando i rischi potenziali su lavoratori e cittadinanza, la scrivente O.S. si riserva l’adozione di iniziative di protesta e denuncia,
anche per l’accertamento delle eventuali responsabilità individuali.