Coronavirus e ricostruzione, #iorestoacasa: Bruno non può e dorme in auto

14 marzo 2020 | 13:19
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Coronavirus e ricostruzione, #iorestoacasa: Bruno non può e dorme in auto

#iorestoacasa ha un sapore doppiamente amaro per chi una casa ancora non ce l’ha dopo il sisma del Centro Italia. Anche nei giorni dell’emergenza coronavirus

È quantomeno singolare la storia di Bruno Trinchini, 52enne di Sulmona, che ha fatto di necessità virtù e della sua auto la sua seconda casa, o meglio: la prima. Nell’agosto 2016, infatti, la sua abitazione è stata dichiarata inagibile, con l’ordinanza di sgombero. È da allora che, invece di chiedere ospitalità alla sua famiglia, ha deciso di vegliare sulla sua casa, controllandola dai finestrini della sua auto. E continua a farlo anche ai tempi del coronavirus. 

Il resto a casa di Bruno Trinchini è un “resto in auto”, perché dentro casa sua non può entrare più. Trinchini, che lavora nel nosocomio di Castel Di Sangro – come riporta Ondatv – fa avanti e indietro a bordo della sua automobile e per docce e guardaroba si appoggia ad un B&B. Ora la sua emergenza ne incontra un’altra, chiamata Covid-19.

Per rientrare in quella casa non si muove una foglia”- ha detto Trinchini a Onda Tg. Avrebbe in verità moltissime possibilità alternative: la più semplice sarebbe decidere di prendere un appartamento in affitto. Il suo modo di vivere, però, è un’autentica protesta quotidiana. C’è anche, quindi, chi sta fuori casa, non per trasgredire alle norme anti-contagio, ma a causa della lentezza della burocrazia che regola i lavori post-sisma. E come il 52nne sulmonese, molte persone sono ancora in attesa. Per tutte loro il #restoacasa non può che avere un sapere doppiamente amaro, anche nel pieno dell’emergenza coronavirus.