Coronavirus, i 5 punti del decreto Cura Italia

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto Cura Italia per fronteggiare le conseguenze economiche del Coronavirus. I dettagli.
“Una manovra poderosa con la quale non esauriamo il nostro compito. Siamo consapevoli che non basterà, ma si tratta di un primo passaggio con cui il Governo risponde ‘presente’, come farà anche domani”. Così il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha presentato il decreto Cura Italia, per fronteggiare le conseguenza economico-sociali del Coronavirus.
Nel dettaglio, il ministro Roberto Gualtieri, che ha illustrato le “5 assi principali” del provvedimento: un finanziamento aggiuntivo per 3 miliardi e mezzo di euro per il sistema sanitario nazionale, la protezione civile e gli enti impegnati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus; 10 miliardi di euro a salvaguardia del lavoro e dell’occupazione, anche rispetto alle esigenze delle famiglie con figli piccoli; liquidità nel sistema di credito per 340 miliardi; sospensione tributi e contributi previdenziali e sostegno aggiuntivo ai vari settori dell’economia.
Per quanto riguarda il sostegno al lavoro, il ministro Nunzia Catalfo ha spiegato che sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le “con un solo dipendente”. Copertura “di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo”. Per gli autonomi e i liberi professionisti, ha aggiunto Catalfo, “questo primo decreto stanzia circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività“. Sempre nel capitolo del lavoro è prevista l’estensione del congedo parentale a 15 giorni e un voucher baby-sitter da 600 euro. Congelati i licenziamenti con procedure avviate dal 23 febbraio in avanti. Per i lavoratori in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro come malattia.