Coronavirus, un Erasmus complicato: non tutti rientrano

Coronavirus, le istruzioni per gli studenti italiani in Erasmus. Anche le Università all’estero chiudono e scelgono la didattica online: non tutti decidono di tornare
Mentre il Premier Conte annunciava le ultime regole anti coronavirus da seguire, infatti, molti studenti italiani all’estero si tenevano informati attraverso il web. Di certo le notizie dal fronte italiano non erano e non sono rassicuranti, ma anche decidere di tornare comporterebbe più di qualche difficoltà.
Le ultime notizie sono, tuttavia, positive: per tutti gli italiani all’estero – che temono di rimanere senza assistenza sanitaria allo scoppiare dell’emergenza coronavirus – l’Unità di Crisi della Farnesina sta organizzando slot dedicati di voli commerciali o traghetti. Lo stesso Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha affermato alla stampa: “Risolveremo i problemi di tutti. Il nostro unico obiettivo è tutelare gli italiani”.
Coronavirus, c’è chi resta fuori
“Sono in Erasmus a Siviglia – ci scrive un lettore, studente dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara – e mi trovavo qui quando in Italia si è scatenata l’epidemia coronavirus. Mi sono tenuto costantemente aggiornato sull’evolversi della situazione, esplosa poi all’improvviso. Le restrizioni sono divenute via via maggiori e molti Stati, tra cui la Spagna, hanno cancellato voli e chiuso completamente il traffico da e per l’Italia. Ho ricevuto, qualche giorno fa, una mail dall’Università in cui sono stato informato di un volo che avrebbe organizzato la Farnesina, da Madrid a Roma. Raggiungere Madrid da Siviglia, però, non è così semplice: quindi ho preferito restare qui. Considerando, inoltre, la situazione che si vive a Madrid”.
Ilcapoluogo.it ha contattato la segreteria dell’Università D’Annunzio, che ha spiegato: “In seguito all’emergenza, sulla base di un censimento degli studenti in Erasmus è stato chiesto loro, attraverso l’invio di una specifica modulistica, se volessero rientrare o restare nella sede in cui si trovavano. Qualora avessero deciso di tornare sarebbe stato riconosciuto loro il percorso formativo svolto fino a quel momento. La stragrande maggioranza di loro, tuttavia, ha deciso di restare all’estero. Se volessero decidere di tornare, comunque, si provvederebbe ad organizzare il rientro”, ci spiegano.
L’epidemia, che ha colpito l’Italia per prima in Europa, infatti, è ormai presente in tutto il mondo. Non a caso si parla di pandemia. Di conseguenza sono già molte le università all’estero che stanno adottando la didattica online. Ciò potrebbe portare gli studenti in Erasmus a cambiare idea e a optare per il rientro.
Per chiunque decidesse di rimpatriare c’è, ovviamente, la possibilità di tornare in Italia, anche grazie a voli speciali organizzati dall’Ambasciata italiana di riferimento. Basti pensare, ad esempio, che l’Ambasciata italiana di Washington si è attivata per assicurare collegamenti aerei diretti per l’Italia, concordando con Alitalia un programma ridotto di voli solo andata (one-way) valido sino al 13 aprile.
Coronavirus, indicazioni utili per studenti in Erasmus
Tutte le Università, europee e non solo, permetteranno agli studenti in Erasmus di rientrare a casa e concludere, ugualmente, il programma accademico, anche da remoto. Qualora invece, nonostante la chiusura dell’Università in questione, lo studente decidesse di restare spetterà a lui e alla sua famiglia provvedere a trovare un alloggio alternativo a quello universitario.
Per avere costantemente chiaro il quadro della situazione occorre tenersi in contatto con il responsabile del programma di scambio e con gli uffici specifici competenti per gli scambi internazionali.
Per quegli studenti fuori con il Programma Erasmus+ i genitori possono contattare gli enti di supporto e l’Agenzia nazionale Indire.
In ogni caso, è utile restare informati monitorando i voli internazionali. Con il virus in ascesa nel mondo, i consigli delle università, al momento, sono di di tornare a casa, come riporta anche Il Sole 24 Ore.