Coronavirus, le regole non bastano: pugno duro dei Comuni

Gente a passeggio, assembramenti alle poste, sport e relax nei parchi: l’altro volto della ‘quarantena’. I sindaci chiudono anche i parchi, mentre l’Abruzzo registra il picco di contagi
Giri in bici di gruppo, passeggiate in compagnia, a volte vere e proprie rimpatriate in barba alle nuove regole per combattere il coronavirus.
Denunce e multe sono il frutto dei controlli delle forze dell’ordine in Abruzzo, non solo. Il più rilevante aumento dei contagi dall’inizio dell’epidemia – 122 nella sola giornata di ieri sull’intero territorio regionale – è, anche, il frutto di chi continua a non rispettare le norme governative anti-contagioe dei giorni passati da tutti ancora nella normalità, quando le misure restrittive non erano ancora entrate in vigore.
L’aquilano non fa eccezione: ecco perché sono molti i Comuni che in questi giorni fanno i conti con misure ancora più restrittive di quelle emanate a livello nazionale, in un’Italia divenuta improvvisamente Zona protetta. Dopo segnalazioni di casi di assembramenti e spostamenti ingiustificati nei territori comunali, sono state emesse apposite ordinanze restrittive.
Chiuso il cimitero comunale, chiuse le aree giochi di Villagrande, San Nicola e Piè La Costa e l’Area Sportiva La Palombaia nel Comune di Tornimparte. Chiusi: Piazza Fiume-Collettara, Piazza Vigili del Fuoco-Madonna della Strada, l’Area Camper Sella di Corno, aree cimiteriali, Parco Giochi Fratelli Grimm-Civitatomassa, Parcobaleno a Scoppito.
Nella Marsica chiusi i parco giochi ad Avezzano, chiusi tutti i parchi pubblici a Tagliacozzo, dove è scattato, inoltre, il divieto di utilizzo delle panchine. Chiusi i giardini pubblici di Via Dalmazia, quelli della pineta di Via delle Ripi e delle frazioni di Carsoli, chiuse tutte le aree ricreative sportive e di proprietà comunale. Provvedimenti di chiusura accompagnati dall’annuncio di controlli serrati sul territorio disposti dal sindaco, Velia Nazzarro, costretta anche a richiamare la popolazione dopo segnalazioni di diversi casi di assembramento all’ufficio postale locale. Chiuse tutte le piazze, il cimitero cittadino e il parco giochi a Collarmele. Chiusi i cimiteri ad Aielli (oltre al parco comunale) e San Benedetto dei Marsi. Con data 19 marzo è stata disposta, poi, la chiusura di parchi, giardini, aree verdi comunali, cimiteri, oltre al divieto di utilizzo delle panchine nel Comune di Civita D’Antino.
La Marsica è una delle zone dell’aquilano maggiormente colpita dai contagi. Dall’ultimo aggiornamento regionale del 19 marzo, diffuso dal Servizio Prevenzione e Tutela sanitaria d’Abruzzo, è emerso che sono 15 i casi positivi registrati. Il virus, allora, al momento dovrà combattersi anche a colpi di ordinanze, di fronte al mancato rispetto delle regole.
Coronavirus, crescono i contagi in Abruzzo
A prendere provvedimenti sul territorio regionale è stato in primis il governatore Marsilio.
In Abruzzo,a decorrere dal 17 marzo 2020 e fino al 3 aprile 2020, i territori dei Comuni di Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita, Montefino ed Elice sono diventati ufficialmente zone rosse. Un provvedimento, assunto dal presidente della Regione, Marco Marsilio «che ha basi scientifiche e argomentazioni supportate dalle relazioni delle ASL e dalla richiesta unanime dei territori».
La rilevante crescita di contagi – in pochi giorni raddoppiati – è finita dritta sulle pagine delle cronache nazionali. La situazione peggiore risulta essere quella della provincia di Pescara. Alcuni esperti lo avevano previsto: Agostino Bianchi, Andrea De Maria e Flavio Tonelli, rispettivamente della società Helpy e dell’Università di Genova, avevano spiegato all’Ansa tre ipotesi sul picco dei contagi: tra il 18 e il 19 marzo, tra il 23 e il 25 e, infine, tra il 28 e 29 marzo.
Le istituzioni, intanto, si stanno muovendo, arrivano anche i primi bilanci dei controlli effettuati sul territorio dalle forze dell’ordine. I prossimi giorni saranno fondamentali per capire l’efficacia delle misure di contenimento messe in atto. Misure che si inaspriscono ogni giorno di più.