Emergenza coronavirus

Coronavirus, a caccia di strutture per la quarantena

Ospedali al limite della capienza, le 4 Asl abruzzesi a caccia di strutture per ospitare casi positivi di Coronavirus.

Coronavirus, la Regione deve individuare le strutture idonee ad ospitare i casi positivi

Continua a salire il numero dei contagi in Abruzzo. Ad oggi, lunedì 23 marzo, sono 663 i casi positivi al Coronavirus registrati dalle 4 Asl regionali.
Si è tenuta oggi pomeriggio una riunione, tra i tanti argomenti affrontati anche la individuazione di luoghi idonei per accogliere i positivi al Coronavirus asintomatici. In videoconferenza i quattro manager delle Asl d’Abruzzo, l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì, il vice presidente Emanuele Imprudente ed il dottor Alberto Albani, direttore del pronto soccorso e della medicina d’urgenza.

È demandata alle Regioni la scelta dei luoghi adibiti per la quarantena di persone positive al Coronavirus, ma senza sintomi che richiedano l’assistenza medica ospedaliera.

È ormai chiaro che gli ospedali abruzzesi difficilmente reggeranno il carico ancora per molto, per questo le 4 Asl sono alla ricerca di strutture per ospitare i casi positivi di Coronavirus, che non necessitano di cure strettamente ospedaliere, ma hanno comunque bisogno di una quarantena controllata.

Coronavirus, riunione in corso in Regione

Per quanto riguarda la provincia dell’Aquila, sono al vaglio diverse ipotesi relative a Pescina o alla parte ancora disponibile dell’ospedale del G8,  a L’Aquila.

“Ogni Asl – ha spiegato l’assessore Nicoletta Verì a IlCapoluogo.it – ha istituito unità di crisi, stilando un programma per identificare strutture idonee. Ormai i posti letto stanno finendo, a Pescara abbiamo già occupato l’ospedale di Penne, qualcosa cerchiamo di fare con le case di cura, ma è chiaro che tutto va finalizzato ad aumentare i posti letto”. Nell’aquilano, quindi, “le possibilità di reperimento di questo tipo di strutture, risiedono in valutazioni relative anche alla struttura di Pescina, agli alberghi, ma anche alla struttura del Delta.

Coronavirus, cosa fanno le altre regioni.

Anche le altre regioni italiane sono al lavoro per fronteggiare la mancanza di posti letto. Il governatore Fontana per la Lombardia ha scelto gli hotel; il governatore Toti per la Liguria ha scelto la nave da crociera ancorata nel porto di Genova;  mentre le Marche il governatore Luca Ceriscioli ha chiesto l’intervento dell’ex capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso, che attualmente sta collaborando proprio con la Regione Lombardia nella gestione dell’emergenza Coronavirus: “Nella Regione Marche – ha spiegato il governatore – siamo infatti intenzionati ad attuare le stesse soluzioni messe in campo dalla Lombardia, in quanto riteniamo che di questo avremo bisogno nei prossimi giorni. Ricordo infatti che le Marche sono la seconda regione, dopo la Lombardia, in termini di difficoltà legata all’emergenza Coronavirus. Ho chiesto a Bertolaso la disponibilità a venire da noi per impostare il lavoro per la realizzazione di una struttura dedicata alla terapia intensiva. In questo senso abbiamo già compiuto un miracolo, perché siamo già cresciuti di 85 posti letto dedicati, ma ne serviranno molti di più. I dati di oggi, infatti, confermano una crescita importante, soprattutto su Ancona”.

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