Coronavirus, per i fiorai è crisi nera: i supermercati non aiutano

Il coronavirus non risparmia la categoria dei fioristi. Serre e fiorai fermi: bloccata l’intera filiera. Alcuni, però, comprano piante nei supermercati.
“Siamo fermi dal 12 marzo scorso, in base a quanto stabilito dal Decreto. È l’intera filiera che ruota attorno a piante e fiori ad essere bloccata: fatta eccezione per la grande distribuzione, che lavora comunque a volumi ridotti”, spiega Stefano De Marchi, di Piante e Fiori De Marchi, alla redazione de IlCapoluogo.it .
Eppure le vendite non possono dirsi completamente assenti. Sono diversi i casi in cui piante e fiori vengono acquistati dai clienti all’interno dei supermercati, nonostante non rientrino nella categoria dei beni di prima necessità. Di conseguenza, non dovrebbero essere venduti nei market.
“La vendita di fiori e piante nelle attività commerciali alimentari è dannosa per due motivi principali: da un lato – spiega De Marchi – danneggia la concorrenza leale, a fronte del blocco della filiera di riferimento. Dall’altro lato incide negativamente sul mercato italiano: in nessun supermercato, infatti, si trovano prodotti floreali italiani”.
La categoria chiede maggiori controlli a tutela di una filiera in grosse difficoltà.
La chiusura delle serrande dei fiorai ha portato, tra l’altro, ad un’inevitabile perdita di numerosi prodotti presenti all’interno dei punti vendita. Si sa, i fiori appassiscono: la merce invenduta, causa blocco attività, è andata persa.
Non si è trattato, tuttavia, dell’unica criticità incontrata dai fioristi, come sottolinea ancora De Marchi: “Oltre a tutto ciò che è stato buttato perché rovinato, si deve considerare la stagionalità dei fiori e di alcune piante. La primavera è tempo di azalee, primule. Sono fiori che, pur mantenendosi, non vengono acquistati a giugno, qualora riprendessimo a lavorare per quella data. Se a tutto ciò si aggiunge il calo delle vendite, partito ben prima del 12 marzo, per la paura già generalmente diffusa, lo scenario che si prospetta per il settore è tutto fuorché roseo. Non tutti riusciranno a ripartire“.
E il Decreto Cura Italia?
“Attività come la nostra ancora non sanno neanche se rientreranno nella misura dei 600 euro previsti per i possessori di Partite Iva. Non c’è un vero e proprio intervento a sostegno del nostro settore e, comunque, si tratta di risorse che, nella maggior parte dei casi, non sono sufficienti neanche a provvedere alle spese di prima necessità”.
Il Coronavirus contagia piante e fiori: Assoflora fa appello alla Regione Abruzzo
Un intervento della Regione per contrastare una situazione a dir poco catastrofica per il settore ortoflorovivaistico abruzzese. È quanto chiede Assoflora, l’associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi, in una lettera rivolta all’assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, e al governatore Marco Marsilio.
“Le aziende abruzzesi – scrive Guido Caravaggio, presidente dell’associazione – sono in ginocchio per l’emergenza sanitaria. La situazione è gravissima: con il blocco delle vendite, i vivai che producono vasetteria fiorita non possono commercializzare i loro prodotti, che trovano collocazione sul mercato proprio nei mesi primaverili. Si stimano perdite dell’80 per cento del fatturato, con ingenti somme investite nell’acquisto delle materie prime e nella manodopera. Molti operatori saranno costretti a chiudere le proprie attività ed a lasciare senza lavoro tanti collaboratori. Danni importanti anche per i produttori di piante da orto, di piante da frutta, di piante ornamentali, per le aziende che operano nella produzione di fiori e fronde recise. Oltre a queste perdite, che le nostre aziende non sono in grado di affrontare con le proprie risorse, ci sono anche i costi elevati e le problematiche legate allo smaltimento delle piante invendute“.
“Per fronteggiare una situazione così catastrofica – conclude Caravaggio – chiediamo un supporto in ambito regionale ed in ambito Comunitario, per reperire le risorse necessarie per far fronte al dramma e poter ripartire con più determinazione ed entusiasmo”.