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Didattica a distanza, l’odissea per i materiali

2 aprile 2020 | 11:07
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Didattica a distanza, l’odissea per i materiali

Scuola e didattica a distanza, a #dilloalcapoluogo le preoccupazioni di una mamma: “Come facciamo a richiedere tablet e strumenti?”.

Una mattina in casa ai tempi del Coronavirus: arriva alla redazione del Capoluogo il grido di una mamma, dipendente pubblica, che lavora da casa in smart working, mentre i suoi tre figli dovrebbero fare le lezioni online con le loro scuole. In casa, quindi, dovrebbero esserci almeno 4 device e una linea potentissima!

Il Ministero dell’Istruzione ha destinato all’Abruzzo quasi 2 milioni di euro per la didattica a distanza, di cui  225.900,67 euro sono destinati alle piattaforme e agli strumenti digitali, 1.583.969,23 alla connettività di rete e ai dispositivi digitali e 112.950,38 alla formazione del personale scolastico. Al momento, però, come testimonia una mamma a #dilloalcapoluogo, non è facile ottenere gli strumenti necessari per la didattica a distanza: «Ho chiesto alla preside della scuola, ma non ha ancora risposto alla mia email. Ho trovato una domanda online che una preside di un’altra località abruzzese ha suggerito ai genitori, ma non è chiaro come dobbiamo comportarci».

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Didattica a distanza, come richiedere i supporti.

A spiegare le modalità per richiedere supporto e ottenere gli strumenti per la didattica a distanza, il sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro, direttamente su Facebook: «Tutti gli studenti devono essere messi in grado di poter seguire e frequentare la didattica a distanza. Il diritto allo studio prima di tutto. Il ministero ha già distribuito 46.152 tablet in tutta Italia e il decreto #CuraItalia ha stanziato altri 70 milioni di euro per l’acquisto di device per gli studenti. Fateci arrivare le richieste e provvederemo in tempi rapidissimi. Facciamo presto! Per richiedere gli strumenti le scuole possono scrivere qui ➡ supportoscuole@istruzione.it. Per avere giga illimitati messi a disposizione da Tim, Fastweb, Iliad, Vodafone e Wind le info le trovate qui https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/».

Insomma, da quanto riportato dal sottosegretario De Cristofaro, dovrebbero le scuole a richiedere al Ministero gli strumenti necessari alla didattica a distanza, per poi metterle a disposizione degli studenti, in base a necessità e disponibilità.

Didattica a distanza, non solo compiti a casa.

«Le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi. […] Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento. La didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel confronto con le modalità di fruizione degli strumenti e dei contenuti digitali – quindi di apprendimento – degli studenti, che già in queste settimane ha offerto soluzioni, aiuto, materiali. È ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalità in “classe virtuale”». Lo precisa in una nota il dirigente del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del Miur, Max Bruschi, che sottolinea: «Nessuno deve essere in sosta, in panchina, a bordo campo».

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