Emergenza Poesia, il silenzio per Lucho Sepulveda

Emergenza Poesia, l’appuntamento con la rubrica a cura di Alessandra Prospero. L’omaggio speciale de Il Capoluogo al grande scrittore cileno Luis Sepulveda recentemente scomparso, con i versi della moglie, la poetessa Carmen Yanez.
Quando si negano le parole
e non danza il verbo
sul polline della terra,
questo è il silenzio.
Come se la morte
intrappolasse i suoni
nella sua oscura confraternita.
Allora sono solita chiamarlo
e condividere i suoi muti cenni di trincea.
Sono la convitata di pietra
nel suo taciturno territorio
e lì faccio nidi di parole
in cui depongo le uova.
“Silenzio” di Carmen Yanez, tratta da Paesaggio di luna fredda (Guanda, 1998)
Questo è l’omaggio poetico de Il Capoluogo a una poetessa, a una coppia indissolubile, a una scomparsa che ha turbato l’immaginario collettivo perché riguarda il Covid 19 e un personaggio illustre, lo scrittore cileno Luis Sepulveda.
I versi sono della moglie dello scrittore cileno Sepulveda, Carmen Yanez, detta “Pelusa” (monella), la quale giovanissima sposa “Lucho” (il combattente, il lottatore) e gli dà un figlio.
I due si perdono e la vita li accosta ad altre persone ma li fa ritrovare, perché il loro amore è inestinguibile e indomabile.
Come la resistenza al regime di Pinochet che li separò, sequestrandoli e torturandoli. Ma la poesia (di lei), la prosa (di lui) e l’amore perso, ritrovato e sancito in due matrimoni, sono sempre stati più forti.
Ora il silenzio si posa sulle pagine che la coppia ha scritto e sul clamore che questa perdita dall’ampia risonanza mediatica ha suscitato. Ora siamo tutti “convitati di pietra” nel taciturno territorio in cui “Pelusa” continuerà a fare “nidi di parole” per “Lucho”.