Bonus turismo, un incentivo per non annegare: la proposta

Bonus Turismo, una proposta alla Regione per la ripartenza di un settore in ginocchio. 100 euro a componente familiare: l’idea e i dati alla base dell’iniziativa.
Una proposta sottoforma di bonus economico destinato alle famiglie e indirettamente agli operatori turistici, denominata “In Abruzzo, per l’Abruzzo”.
«Occorre organizzarsi per la ripartenza, senza farsi trovare impreparati. L’iniziativa del Bonus Turismo è stata elaborata dal Gruppo ‘Il bosso’, ma è stata concepita per essere un’idea di tutti e per tutti», spiega Paolo Setta alla redazione del Capoluogo.
Si parte dal seguente presupposto, tenuto conto della crisi economica innescata dalla pandemia.
«Bisognerà ipotizzare che ogni famiglia possa ricevere da parte della Regione Abruzzo un incentivo, sotto forma di Bonus per nucleo familiare, di 250,00 euro: pari a 100 euro per componente familiare. Il Bonus dovrà avere validità di almeno 12-18 mesi, da consumare entro il 2021 a partire dall’estate 2020». Potrà essere speso presso attività e strutture turistiche regionali, che svolgevano regolarmente la propria attività prima del blocco COVID-19
La proposta, espressa in un documento, è stata già firmata da più di 415 operatori turistici. «Un’idea propositiva, non di contrasto. L’iniziativa ha l’obiettivo diincludere tutti coloro che fanno impresa regolarmente nel campo del turismo: dall’agriturismo all’hotel ristorante, dalla singola guida fino al B&B».
Bonus Turismo, i dati dietro la proposta
Paolo Setta, responsabile della Comunicazione e direttore delle attività del Gruppo Il Bosso – azienda che lavora nel campo del turismo esperenziale e della formazione turistico-ambientale – ha spiegato i dettagli dell’iniziativa alla nostra redazione.
La proposta è stata sviluppata sulla base dei dati relativi alle presenze turistiche, alla media di permanenza dei soggiorni in Abruzzo e alle eventuali opportunità in termini economici.
Fonti Istat del 2018 parlano di 1.643.111 arrivi turistici in Abruzzo e di 6.335.112 presenze turistiche, vale a dire i pernottamenti registrati sul territorio regionale. «La media di permanenza è esattamente di 3,85 giorni. Ciò significa che, in media, un turista si è fermato in Abruzzo per circa 4 giorni».
Il 14% di queste presenze è abruzzese, quindi proviene dall’interno della regione, mentre il restante 85% è arrivato da fuori Regione. Dall’Italia e, ovviamente, in misura minore dall’estero.
«Nella nostra Regione si stima la presenza di circa 561.000 nuclei familiari, per una media di 2,5 componenti per famiglia. Se tutti questi cittadini potessero usufruire di 3 giorni di vacanza in Abruzzo avremmo:
561.000 (nuclei familiari) x 2,5 ( media componenti per famiglia) x 3 (giorni di permanenza). Il risultato è 4.207.000 potenziali presenze in Abruzzo per il biennio 2020-2021».
Il bonus risponderebbe, quindi, all’esigenza di ripartire, incentivando il turismo per una fetta importante d’Abruzzo. E con esso tutte le attività affini alla realtà prettamente turistica. «Oltre alla valenza sociale,a nostro avviso, questa iniziativa rappresenta un contributo valido, in grado di scongiurare la morte del sistema turistico regionale».
Bonus Turismo, i fondi richiesti alla Regione
Attivare il Bonus Turismo ‘In Abruzzo, per l’Abruzzo’ vorrebbe dire per la Regione mettere a disposizione del settore turistico circa 140 milioni di euro.
«Ecco cosa abbiamo chiesto: stanti i 32 milioni che l’Ente regionale ha già stanziato per il Turismo nel 2020, vorremmo fossero in totale 70 i milioni di euro che la Regione stanziasse dal proprio Bilancio, per il biennio 2020-2021».
E i restanti 70 milioni? «La Regione Abruzzo ha 300 milioni di euro ancora da spendere. Riteniamo, infatti, che la nostra idea trovi ulteriore sostegno dai dati sui fondi FESR-FESeuropei 2014-2020, destinati alla Regione Abruzzo. Di questi solo una piccola percentuale è stata già impegnata e spesa, precisamente meno del 30%, mentre circa il 70% è ancora potenzialmente da spendere. Per un valore, appunto, di oltre 300.000.000,00 euro. Non si tratta di numeri campati in aria: la Regione ha le risorse per far esplodere il settore turistico. Sarebbe una grande operazione per rimettere in moto il mercato interno».