L'intervista

Covid Fase 2, Quagliariello: “Opportunità per turismo lento ma occorre prepararsi”

Fase 2 dell'emergenza Coronavirus e opportunità per il turismo delle aree interne, l'intervista al senatore Gaetano Quagliariello.

Verso la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, il turismo lento e montano delle zone interne ha una grande opportunità, “ma non diamolo per scontato, bisogna prepararsi”. L’intervista al senatore Gaetano Quagliariello.

Distanziamento sociale, natura, percorsi facilmente gestibili, le aree interne sembrano avere tutto il potenziale per sfruttare al massimo la fase 2 della ‘ripartenza’ dall’emergenza Coronavirus. Ma non c’è nessun automatismo ad assicurare che questo potenziale verrà effettivamente espresso nel settore turismo, anzi.

“C’è una difficoltà generale – spiega a IlCapoluogo.it il senatore Gaetano Quagliariello – per tutta quella economia di prossimità che ha bisogno di pubblico e vedo molta disattenzione da parte del Governo su questo; mi riferisco alla ristorazione, al terziario, al turismo, allo spettacolo, alle attività sportive, tutti settori che hanno grande valore economico, soprattutto per il Centro-Sud, ma hanno anche un significato sociale importante: dobbiamo fare in modo che il distanziamento sociale non diventi alienazione sociale“.

In questo quadro, si inserisce la questione del turismo delle aree interne: “Non c’è dubbio che all’interno di questa cornice, le zone interne hanno un’opportunità, perché sono aree meno popolate e sono soggette a un turismo meno invasivo. È evidente che è più facile garantire un cammino in Abruzzo negli eremi di Celestino che no una spiaggia ad Ostia o a Rimini. Non si deve fare l’errore, però, di ritenere che questa sia una cosa scontata. Ci sono delle premesse che devono essere gestite. Basti pensare ai problemi che il CAI si sta già ponendo per quanto riguarda i rifugi, che erano organizzati in camerate per ospitare diverse persone, e adesso devono essere riorganizzati, quindi bisogna prevedere qualcosa di alternativo per l’escursionista che altrimenti perderebbe punti di riferimento importanti. Da prevedere, inoltre, la riorganizzazione dei B&B lungo i cammini, così come la gestione di molti altri aspetti e non si può pensare che tutto venga lasciato alla buona volontà degli esercenti, ai quali il Governo non sta dando risposte”.

E proprio sull’attività di Governo, il senatore Gaetano Quagliariello esprime forte perplessità per quanto riguarda la proposta del ministro Terracciano relativa al fondo comune finanziato da una parte di risorse non ancora programmate dei fondi europei delle regioni, da destinare coloro i quali sono stati maggiormente colpiti dal Coronavirus: “Dobbiamo esser chiari, abbiamo l’obbligo di solidarietà nazionale che non deve venir meno e non c’è dubbio che questa crisi abbia colpito le regioni del nord più di quelle del sud. Sembra infatti una sorta di nemesi storica, nel momento in cui si potrebbe fissare la linea della doppia velocità del contagio a Civitella del Tronto, dove vi fu l’ultima battaglia per l’unificazione d’Italia. Ma questo si è verificato da un punto di vista sanitario, mentre in termini economici andrebbe fatto un approfondimento, perché paradossalmente il lockdown ha colpito di più le regioni del sud. Innanzitutto per il fatto che ci sono economie più deboli e poi perché nel momento in cui si chiudono ristoranti, turismo, luoghi di aggregazione, si chiudono il 90% delle attività che caratterizzano il Centro-Sud. Al Nord, invece, nel momento più duro della pandemia, molte aziende continuavano a lavorare. Dunque vorrei dire al ministro Terracciano di pensarci bene prima di togliere alle regioni parte dei fondi europei non ancora programmati”.

Bene invece l’ipotesi del bonus turismo: “Su questo continua il dialogo con il Governo, che fino ad ora non ha dato molti segnali di apertura verso le opposizioni, ma siamo a quel tavolo e contiamo di portare a casa il provvedimento”. Sul punto è già arrivata l’apertura della sottosegretaria al MISE, Alessandra Todde.

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