Chiesa

Fase 2 e Messe, il Vescovo D’Ercole: “Ridateci il diritto al culto”

Il Vescovo di Ascoli Piceno Monsignor Giovanni D'Ercole, a L'Aquila nel post sisma, tuona contro le misure del Premier Conte: "Ridateci il diritto di culto o ce lo riprenderemo"

«Andare in Chiesa è un diritto per la gente». Diritto che resterà sospeso almeno fino al 18 maggio. Monsignor Giovanni D’Ercole, Vescovo dell’Aquila nel post sisma, tuona contro il Governo.

In un video pubblicato sulla pagina della Diocesi di Ascoli Piceno, l’attuale Vescovo della provincia delle Marche, originario di Rendinara – piccola frazione del Comune di Morino – prende posizione contro le disposizioni della Fase 2, comunicate nella conferenza stampa di domenica 26 aprile da Giuseppe Conte.

«Le parole di Conte sono stati dei macigni che hanno bloccato un dialogo sincero. Non si può essere fregati così. Dobbiamo guardare la questione con oggettività: la Chiesa non è luogo dei contagi, non bisogna far passare quest’idea. Non è questo che deve comunicare il Comitato Scientifico. Andare in Chiesa per la gente è un diritto», dichiara Monsignor Giovanni D’Ercole.

«Questa è una dittatura, il culto è uno dei diritti fondamentali e su questo non si possono fare sconti. Ci avete fatto celebrare funerali come cani, lasciate a noi la gestione di questa situazione: non siamo dei superficiali, siamo gente seria, attenta alla salute dei fedeli. Bisogna ci restituiate il diritto al culto, altrimenti ce lo riprenderemo. La gente è stanca».

«Sapete quanta gente ci chiede aiuto? Non è facile vivere questo lockdown. Abbiamo bisogno di recuperare spazio di libertà e la Chiesa è questo ed è anche spazio di speranza. Non abbiamo bisogno di favori, abbiamo un diritto da rivendicare: diritto che va riconosciuto».

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