Le nuove stanze della poesia, Giammario Sgattoni

Il ritratto di Giammario Sgattoni per l’appuntamento con la rubrica Le nuove stanze della poesia a cura di Valter Marcone.
Sgattoni nacque a Garrufo di Sant’Omero, 5 maggio 1931 e morì a Teramo, 22 agosto 2007 .
Trasferitosi a Teramo fin dal 1940, dopo aver compiuto gli studi classici nel locale Liceo M. Delfico frequentò i corsi di lettere classiche nell’Università di Bologna.
Sgattoni Si iscrisse nel 1958 (il 4 aprile) all’Ordine dei giornalisti, anche se i suoi primi articoli firmati risalgono all’estate del 1947 su “Il Messaggero” (con l’incoraggiamento di Raffaele Aurini allora corrispondente per Teramo).
Dal 1957 al 1974 fu condirettore della rivista di cultura e d’arte Dimensioni.
Pubblicò diversi articoli anche su “La Fiera Letteraria”, “Letteratura”, “Ausonia”, “Tempo presente”, “La Rivista Trimestrale” e su altri periodici, a “Terzo Programma” e “L’Approdo” radiofonici. Collaborò con numerose altre riviste e periodici tra i quali “Quadrilatero”, “Il Corriere della Regione”, “Il Corriere d’Abruzzo”, “Il Mattino d’Abruzzo”, “L’Ora d’Abruzzo e Molise”, “La Voce Pretuziana”, “Oggi e Domani”, “Aprutiu”.
Intellettuale di grande cultura e con vasti interessi, Sgattoni si occupò di critica letteraria, tradizioni popolari, arte, archeologia (consistente il suo impegno per la necropoli di Campovalano).
Ricoprì, tra gli altri incarichi anche quello di Ispettore onorario per i monumenti e le antichità e anche quello per le arti e le tradizioni popolari per le Soprintendenze di L’Aquila e di Chieti.
Autore di un gran numero di composizioni poetiche che si accostano all’ermetismo di Giuseppe Ungaretti (del quale è stato amico) e al classicismo di Umberto Saba. Le sue poesie sono state pubblicate in volumi quali Le terre del verde nel 1953 e Poesie nel 1957 e in vari opuscoli.
Le sue poesie sono incluse ne La giovane poesia di Enrico Falqui e ne Il secondo’900 di Casimiro Bettelli.
Sgattoni ha il merito di aver curato la prima antologia della Poesia abruzzese del ‘900 (1961), in lingua italiana.
Nel 1958 divenne responsabile dell’Ufficio stampa e propaganda dell’Ente provinciale per il turismo di Teramo.
In questo Ente ricoprì anche la carica di vice direttore e direttore responsabile della rivista Teramo. Le notizie del turismo. Per l’Ente organizzò varie rassegne e curato vari testi di letteratura, arte e folclore. Vi lavorò fino al 1996, anno del suo pensionamento.
Sgattoni è stato inoltre sun grande organizzatore di eventi e manifestazioni a carattere culturale. Primo fra tutti il Premio Teramo per un racconto inedito, di cui fu cofondatore, primo segretario, membro della giuria e presidente onorario.
Collaboratore nei primi anni della sede Rai di Pescara, si occupò in particolare di argomenti legati all’archeologia e di programmi come L’Abruzzo antico e L’Approdo.
È l’autore della voce Silone nel “Dizionario critico della letteratura italiana” della Utet.
Deputato e membro comitato direttivo della Deputazione di Storia patria negli Abruzzi. Sul finire degli anni Sessanta, con Riccardo Cerulli, Raffaele Aurini, Benedetto Carderi, Clemente Dino Cappelli, Adelmo Marino e altri fu socio fondatore, presso l’Archivio di Stato di Teramo, del Centro di ricerche storiche “Abruzzo teramano”, oggi Istituto abruzzese di ricerche storiche e fu parte attiva nella organizzazione degli oltre venti Convegni di studio che l’Istituto ha promosso nel corso degli anni.
Console per più di due decenni del Touring Club Italiano. Socio del sindacato nazionale degli scrittori. Vice segretario dal 1962 al 1964 dell’Accademia dei Lincei e del Comitato nazionale per le onoranze a Gabriele d’Annunzio nel centenario della nascita. Membro e poi segretario del Premio internazionale Silone e “lettore” del Premio internazionale Flaiano.
Numerosi i premi letterari e i riconoscimenti a lui tributati.
Vincitore, nel 1955, dei Premi Mazzarosa e Castellamare di Stabia; nel 1956 del Premio Quadrivio-12 Poesie e Incontri della gioventù di Roma (premio che gli veniva assegnato in Campidoglio dal Presidente del Consiglio On. Segni, per volere di una Commissione di cui facevano parte Giuseppe Ungaretti (presidente), Carlo Betocchi, Enrico Falqui, Adriano Grande, Luciano Luisi, Leone Piccioni); nel 1959 la medaglia d’oro del Premio Lerici-Pea assegn
“Dimensioni” è la rivista di arte e letteratura che Ottaviano Giannangeli fondò a Sulmona nel 1957 e che Giammario Sgattoni diresse unitamente a Giuseppe Rosato fino al 1974. Animata da un gruppo di giovani abruzzesi e molisani che al termine del percorso universitario decisero di vivere e operare “in provincia”, La rivista volle essere luogo di incontro e di scambio tra la cultura nazionale e le nuove intellettualità che si facevano strada a livello locale.
In un “Abruzzo e Molise” ancora arretrato sotto molteplici aspetti, Dimensioni combatté la battaglia contro l’isolamento culturale, per la creazione di moderne strutture universitarie, per arrestare la “fuga dei cervelli”, per creare comunque occasioni di crescita e di promozione del patrimonio culturale e delle risorse umane della regione. In quest’ambito la rivista, con il suo gruppo, si inserì con estrema vivacità nel dibattito nazionale e si pose all’atte
A “ Dimensioni” collaborarono importanti firme della cultura nazionale (Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Francesco Flora, Mario Sansone, Paolo Toschi) insieme a una folta schiera di intellettuali abruzzesi (Laudomia Bonanni, Mario Pomilio, Nerio Rosa, Caterina Lelj, Pasquale Scarpitti, Giuseppe Porto, Ermanno Circeo, Mario Vecchioni, Benito Sablone, Renato Minore e molti altri). Sgattoni vi pubblicò gran parte della sua produzione poetica, insieme a una lunga serie di interventi critici e di schede di lettura a testimonianza di un ventaglio veramente ampio di interessi e competenze
Settembre
Sui convolvoli azzurri
e nel verziere già nero di fichi
è un tremare d’alette
un ronzare di fuchi e vespiciattole
uno strèpere muto di farfalle.
Aspettiamo la luna di settembre!
Le foglie dei susini son già stanche,
in riposo le spade dei giaggioli.
Non inveisce più sotto le gronde
la gioia dei rondoni.
Sarà finito in mare
quel veloce stridio
o più forte nereggia
in luoghi con più sole.
Tu aspetta la luna di settembre.
da: Le terre del verde
Una luce
Qui l’autunno non è, come una volta,
nelle foglie ingiallite, nelle piogge
«torrenziali e piangenti» (lo vedessi
il giardino dinanzi, vivo solo
del lamento di bimbi in brefotrofio: (1)
i pioppi quasi spogli due banani
già pavidi, uno svolo più irrequieto
di passeri, presago dell’inverno);
non è nei giuochi rari dei fanciulli,
nei gerani che mamma avviva ancóra
col suo fiato amorevole, nel colle
dove stracciano nuvoli le querce.
È in questa stanza, è dentro questi libri,
sul mio tavolo ingombro, nel cesti no
colmo di carte inutili; è in questo
che sto scrivendo non felice addio.
È in te che sei lontana, che noti pensi
al ritorno d’un sole tramontato
troppo presto per noi, troppo rimpianto;
è in me che sotto schiavo di me stesso,
e attendo: attendo, con il tuo poeta,
che qui scocchi tutta luce dai castagni,
a lenire la pena del mio canto.
Da Serenata siciliana
Teramo, ottobre 1962
.
Note:
1) Il brefotrofio era nell’edificio in Via Diaz a Teramo, oggi sede del Liceo Artistico di Teramo.