Emergenza Poesia, Preferisco fare progetti

“Possibilità” di Wislawa Szymborska lo spunto di Emergenza Poesia, la rubrica curata da Alessandra Prospero.
Emergenza Poesia, Preferisco fare progetti
Preferisco il cinema.
Preferisco i gatti.
Preferisco le querce sul fiume Warta.
Preferisco Dickens a Dostoevskij.
Preferisco me che vuol bene alla gente, a me che ama l’umanità.
Preferisco avere sottomano ago e filo.
Preferisco il colore verde.
Preferisco non affermare che l’intelletto ha la colpa di tutto.
Preferisco le eccezioni.
Preferisco uscire prima.
Preferisco parlar d’altro coi medici.
Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.
Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne.
Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno.
Preferisco i moralisti che non promettono nulla.
Preferisco una bontà avveduta a una credulona.
Preferisco la terra in borghese.
Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.
Preferisco avere delle riserve.
Preferisco l’inferno del caos all’inferno dell’ordine.
Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.
Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie.
Preferisco i cani con la coda non tagliata.
Preferisco gli occhi chiari perché li ho scuri.
Preferisco i cassetti.
Preferisco molte cose che qui non ho menzionato
a molte pure qui non menzionate.
Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.
Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.
Preferisco toccar ferro.
Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.
Preferisco considerare persino la possibilità
che l’essere abbia una sua ragione.
“Possibilità” di Wislawa Szymborska
Nella delicata fase che inizia il 4 maggio affideremo molti ragionamenti e comportamenti al concetto prezioso di “Possibilità”, di cui già aveva scritto la poetessa Emily Dickinson, definendola in versi come una “ casa più bella della prosa”, da lei abitata. Se la poetessa americana la ritraeva dunque come dimora ideale che assurgeva a una dimensione paradisiaca, Wislawa Szymborska dà della “Possibilità” una versione enumerativa in una poesia che sa di cose concrete e di arguta e lungimirante filosofia di vita. La poetessa polacca, Premio Nobel per la letteratura nel 1966, ben interpreta l’attitudine e la pragmaticità di chi redige una lista di cose da fare o da procurarsi, la stessa attitudine con cui per due mesi abbiamo vissuto e con cui ci apprestiamo a riempire nuovi progetti di dettagli concreti per questa delicata e tanto attesa fase due. Perché, così come l’autrice preferisce “il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne”, è giusto che ognuno di noi possa preferire “il ridicolo di fare nuovi progetti, al ridicolo di non farne”.