Coronavirus, lo sguardo dei bambini

Poi vorrei… abbracciare amici e nonni: il coronavirus visto dai bambini

Cosa pensi del coronavirus? "Penso che debba andare via". Cosa fai in casa? "Gioco e aiuto mia madre a fare i dolci". Cosa farai quando finirà tutto? "Andrò al parco con i nonni". Le voci dei bambini.

Cos’è il coronavirus? “Penso che faccia ammalare la gente. Non poteva rimanere nella bocca del pipistrello e farsi gli affari suoi?”.

Se a parlare dell’emergenza coronavirus sono i bambini un sorriso scappa sempre, nonostante la gravità della situazione.

Più punti di vista, tutti giovanissimi. Più desideri, pensando a quando la quarantena sarà un ricordo, più o meno lontano. Più voci, alcune timide altre già spigliate, e occhi dolci ma un po’ tristi, perché costretti a stare dentro casa da mesi. Distanti da affetti, amici e da quella normalità fatta di scuola e giochi nel parco.

E proprio punti di vista, desideri, voci, occhi dolci e sogni di normalità sono quanto svelato dai bambini di Roccavivi e Balsorano, due piccole comunità della Valle Roveto, nell’aquilano. Tutto in pochi minuti: cos’è il coronavirus? Come stai passando la quarantena a casa? Cosa sogni di fare dopo?

Tre domande rivolte ai bambini che si sono raccontati davanti ai telefonini dei propri genitori, con la loro spontaneità. Clicca qui per vedere il video.

L’iniziativa porta la firma della pagina Instagram Wearerocchiciani.

“È stato un follower a suggerirci l’idea. Volevamo cercare di invertire la tendenza, regalando un punto di osservazione diverso – offerto dalla genuinità dei bambini – rispetto all’emergenza che stiamo vivendo e alle brutte notizie che arrivano ogni giorno. Abbiamo lavorato al video una settimana fa e tutti i bambini sono stati disponibili a rispondere, parlando delle principali attività svolte in questo periodo di quarantena”

Lo spiegano gli amministratori della pagina Wearerocchiciani alla redazione del Capoluogo. Un’iniziativa subito presa ad esempio da altre comunità vicine, in particolare da alcuni centri limitrofi nel laziale, che hanno deciso anch’essi di dare spazio ai bambini per conoscere le loro idee e i loro pensieri in questo delicato momento.

Quello di Wearerocchiciani è un lavoro in incognito. Non rivelano la propria identità, preferiscono regalare svago e spensieratezza alla comunità di Roccavivi semplicemente attraverso uno spazio Instagram. Questa volta al centro del nuovo progetto i più piccoli del posto. Giovani, ma già con le idee chiare sull’emergenza, di cui hanno immancabilmente sentito parlare.

Amiamo pensare ad idee che ci tengano in contatto con le comunità locali. Partiamo da Roccavivi e pensiamo a come rappresentare e promuovere l’immagine del nostro borgo attraverso la nostra pagina. Ovviamente le nostre iniziative, poi, sperano di far conoscere, di conseguenza, l’intera Valle Roveto. Poterlo fare offrendo alla nostra gente la possibilità di esprimersi è ancora più bello. Speriamo di continuare a crescere insieme”.

Coronavirus, intanto crescono anche i bambini

Tra didattica online, compiti a casa, play station, videochiamate ai nonni e attese crescono, ogni giorno, i piccoli: costretti come tutti da un giorno all’altro a ridisegnare la propria quotidianità.

Cosa pensi del coronavirus?

“Penso che bisogna avere paura, ma non troppa”

“Penso che il coronavirus sia brutto e puzzolente”

“Cosa penso del coronavirus? Che debba andare via”

 

Come passi il tempo a casa?

“Gioco, faccio i compiti e guardo la televisione. Che altro devo fare?”

“Passo il tempo aiutando mamma a fare i dolci e giocando”

“Faccio colazione”

 

Cosa farai appena sarà finita la quarantena? 

“Voglio tornare al campetto e giocare con gli altri”

“Sogno di tornare a fare ginnastica artistica”

“Andrò al mare e al parco con i miei nonni”

“Vorrei andare a Roccavivi a trovare Chiara, per darle un abbraccio fortissimo!”

“Vorrei riabbracciare tutta la mia famiglia”

 

Sono solo alcune delle risposte dei bambini di Roccavivi e Balsorano. A loro vogliamo dire che siamo sicuri che tutto tornerà alla normalità: torneremo ad abbracciarci, a giocare, torneremo al mare e al parco con i nonni.

Intanto stiamo a casa, un ultimo sforzo. #insiemeceleafaremo 

leggi anche
L'intervista
Covid, test sierologici, mascherine e mappatura contatti: parla l’esperto