Il Covid non ferma l’incubo multe dell’autovelox di Bussi

L’emergenza Covid non ferma l’autovelox “killer” di Bussi. A oggi sono 45 mila le multe recapitate. Il punto con l’avvocatessa Carlotta Ludovici che segue alcuni ricorsi intentati dagli automobilisti.
Infatti, nonostante l’emergenza Covid-19 che ha costretto l’intero Paese a rimanere in casa per ben due mesi, con un rallentamento massiccio dell’economia e con molte famiglie in difficoltà, il Comune di Bussi sul Tirino, “non ha arrestato la corsa verso l’arricchimento delle sue finanze, continuando, imperterrito, nelle more, a recapitare cartoline verdi ai già tanto provati abruzzesi, oltre che a cittadini residenti fuori regione”, dice l’avvocatessa aquilana Carlotta Ludovici, in prima linea da mesi al fianco dei malcapitati che si sono visti recapitare decine di multe.
L’autovelox “killer” di Bussi si presenta come “un’emergenza nell’emergenza” spiega l’avvocatessa Ludovici.
“Dovrebbe essere superfluo evidenziare lo stato di emergenza sanitario ed economico che coinvolge tutti noi, nostro malgrado. In questo periodo di pandemia globale, il Covid-19 sta arrecando cospicui danni non solo alle casse dello Stato, ma soprattutto a quelle degli italiani che oggi sono costretti a dar fondo ai risparmi di una vita. Le banche hanno sospeso i mutui, le compagnie erogatrici delle utenze domestiche stanno cercando una soluzione per agevolare gli italiani e il Governo sta stanziando milioni di euro per cercare di aiutare le famiglie e le imprese italiane”.
“Solo il Comune di Bussi, quindi, sembra non essere interessato a quanto sta accadendo, atteso che ha continuato a recapitare, senza sosta e come se nulla fosse accaduto, le contravvenzioni agli automobilisti, evidentemente anche alla luce della chiusura dei confini e quindi alla ridotta se non assente circolazione dei mezzi che ha ridimensionato, se non eliminato completamente la possibilità di fare cassa per l’Ente comunale tramite la rilevazione ‘nascosta’ della velocità”.
“Ad oggi, la quota del numero delle contravvenzioni per l’autovelox di Bussi ha sfiorato le 45.000 unità, numero a dir poco sproporzionato, che, oltretutto, sembra quasi non volersi fermare”.
Ulteriori multe, infatti, sono state recapitate in questi giorni agli utenti della strada, “proprio in un momento in cui la giustizia ha dovuto sospendere la propria attività per ragioni a tutti note e i termini sostanziali per impugnare le multe non sono stati sospesi, così ché le difficoltà per presentare materialmente i ricorsi si sono moltiplicate e per conseguenza, in buona sostanza, il cittadino si è visto compresso il suo diritto di difesa, garantito costituzionalmente”.
“La domanda sorge spontanea: come si possono avanzare richieste di pagamento di multe salatissime e pressoché illegittime a cittadini disperati, che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, atteso che alcuni di loro hanno perso il lavoro, altri non possono tornare sul posto di lavoro e altri ancora sono sotto cassa integrazione?”.
“Le numerose udienze fissate per la trattazione nel merito delle migliaia di ricorsi presentati, a causa di tale situazione emergenziale, sono state rinviate d’ufficio, per lo più al mese di giugno prossimo, salvo ulteriori proroghe. Se la macchina della giustizia e tutte le attività economiche sono state sospese senza alcuna esitazione, è così complicato per il Comune di Bussi capire che, in un momento storico tanto difficile, quantomeno non è “opportuno” infliggere ulteriori tormenti ai cittadini abruzzesi, già di per sé tanto provati?”.
“Che i cittadini non dovrebbero essere penalizzati in un modo tanto opportunista è un concetto oramai chiaro, ma essere così colpiti in piena emergenza, sembra essere veramente esagerato. Ad ogni buon conto continua la nostra battaglia con l’impugnazione delle multe tramite i ricorsi alla competente A.G., seppur tra le numerose difficoltà del momento”.