La risposta

Migranti a Carapelle, D’Eramo: “Pd partito della chiacchiera”

Migranti a Carapelle, D'Eramo replica al Pd: "La Regione non ha alcun potere decisionale sull'arrivo dei migranti. Deve limitarsi a fornire le informazioni richieste dalla Prefettura".

Migranti a Carapelle, continua a far discutere la notizia del probabile arrivo dei migranti in una struttura del piccolo Comune aquilano, per la sorveglianza sanitaria. L’onorevole D’Eramo al contrattacco.

“La Regione non ha alcun potere decisionale sull’arrivo di migranti sul proprio territorio, ma deve semplicemente limitarsi a fornire le informazioni richieste dalla Prefettura, dalle quali non può certo esimersi”, spiega l’onorevole della Lega in una nota indirizzata alla stampa, in replica alle affermazioni del Pd L’Aquila.

“Come di consueto il Partito democratico dimostra di non conoscere i temi, le procedure e i documenti, ma nonostante questo si arroga il diritto di replicare a questioni che evidentemente non conosce, peraltro strumentalizzandole”.

Il coordinatore regionale della Lega aggiunge. “Un autogol oggettivo quello del Pd – spiega D’Eramo – che ha diffuso una serie di informazioni del tutto prive di fondamento. La Lega ha sollevato un problema che non è affatto ideologico, ma molto pratico. Pensare di poter mettere in una comunità di ottanta persone, gran parte delle quali di età avanzata, un nutrito drappello di migranti, che per stessa ammissione del sindaco di quel borgo può arrivare fino a cento unità, è inammissibile e inaccettabile in qualunque Paese civile. Quanto agli aspetti tecnici, fa piacere apprendere che il Pd è già a conoscenza delle modalità con cui i migranti saranno inseriti nella struttura, ovvero in numero proporzionale alla popolazione residente. Se davvero fosse così, sarebbe molto interessante conoscere anche quale è la proporzione corretta su un totale di 84 abitanti“.

La Lega ritiene, senza ombra di dubbio, che questo numero debba essere pari a zero, ma evidentemente il Pd, nel solco di quanto ha sempre fatto e sostenuto, concepisce che l’identità di una piccola comunità possa essere stravolta in questa maniera. Sempre i solerti esponenti dem, inoltre, ritengono che i migranti sconteranno un periodo di quarantena senza poter lasciare la struttura. Ci farebbe piacere conoscere quale tipo di vigilanza sarebbe eventualmente attivata visto che il Comune è privo persino di una unità di polizia municipale. Chi controllerebbe? Chi tutelerebbe la sicurezza? Ma la cosa più interessante – prosegue D’Eramo – è il riferimento alla politica da seguire per i centri montani che, a detta del Pd, potrebbero nuovamente ripopolarsi con le persone che si allontaneranno dei luoghi di maggior afflusso a causa dell’epidemia di coronavirus. Beh, se la strategia per il rilancio turistico è ripopolare le aree interne con centinaia di migranti, questo ci appare singolare e assolutamente inaccettabile”.

“Concludo solo sommessamente – incalza D’Eramo – con un passaggio di carattere personale. L’accusa che mi viene di rivolta di dover ridare luce alla mia offuscata immagine pubblica fa sorridere. Nella mia breve esperienza parlamentare all’interno della coalizione di maggioranza mi sono battuto per la città dell’Aquila, ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti, in particolare, tra gli altri, per quanto riguarda l’arrivo di finanziamenti e il potenziamento-stabilizzazione del personale che si occupa del terremoto, per non parlare di quanto accaduto in questi giorni nell’ambito dell’emergenza sanitaria, con provvedimenti concreti a favore del nostro ospedale”.

Mi piacerebbe invece conoscere cosa è riuscito a fare il Partito democratico che ha trascorso gran parte degli ultimi anni in maggioranza e al governo. Al di là delle dichiarazioni di intenti, di comunicati stampa in quantità industriale e di polemiche strumentali, non riesco a ricordare neanche un obiettivo concreto. Basti pensare che negli ultimi mesi ha bocciato tutti i nostri emendamenti su norme che avrebbero agevolato la ricostruzione. Il Pd, dunque, conferma la sua evidente vocazione di partito della chiacchiera e della critica vuota”.

“D’altronde è riuscito a tornare dov’è solo grazie operazioni di palazzo che nulla hanno a che vedere con il rispetto della rappresentatività e della volontà popolare. Ma il tempo è galantuomo e la resa dei conti elettorale si avvicina. Nel frattempo la Lega continuerà a stare dalla parte della gente, della sicurezza, della legalità, dell’identità, della salvaguardia delle specificità dei territori. Il resto non ci appartiene e non ci interessa”.

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