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Matrimoni saltati causa Covid, in fumo miliardi di euro

Settore matrimoni in crisi a causa dell'emergenza Covid. Perdite per il settore per svariati miliardi di euro. Il punto con la wedding planner aquilana Maura De Dominicis.

Il settore dei matrimoni è un’altra “vittima” della crisi conseguente all’emergenza Coronavirus.

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(un allestimento floreale realizzato per un matrimonio alla Fortezza Santo Spirito di Ocre dall’impresa Top Flora)

Il rinvio delle cerimonie, le prenotazioni cancellate hanno portato a perdite imponenti e incolmabili per tutto il comparto.

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Dopo aver fatto il calcolo dei parenti fino al quarto grado, inserito amici e sfogliato il calendario fino a scegliere il periodo perfetto per dirsi sì, scoppia l’emergenza Coronavirus. Eppure il 2020, palindromo e presumibilmente fortunato, era considerato l’anno perfetto per convolare a nozze. Molti ci avevano aggiunto un terzo 20: sabato 20 giugno 2020. Ma anche quella data è in forse.

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(un allestimento presso la Fortezza Santo Spirito di Ocre, gestita da Gianluca Sordini e dallo chef stellato Marcello Spadone)

Perchè se è vero che la funzione civile si può officiare alla presenza dei soli testimoni, nel “giorno più bello” soprattutto le spose non vogliono le foto con le mascherine, a 2 metri di distanza, senza l’allegria, il calore e l’affetto di amici, parenti e genitori.

Uno stop forzato ed inevitabile che ha generato lo slittamento dei matrimoni previsti nei mesi primaverili ed estivi a fine anno, se non direttamente al 2021 o al 2022. Dunque, con un blocco degli incassi anche del 100% per alcune categorie legate al settore matrimoni. Incassi che, in un settore stagionale come quello del Wedding, si riducono proprio ai mesi ora in corso.

matrimoni, sologamia, wedding, nozze

Il settore matrimoni si presenta come una vera e propria industria da Nord a Sud del Paese con miliardi di euro annui. A oggi, dall’inizio dell’emergenza, si stimano perdite per oltre 26 miliardi di euro.

In questo settore prestano il loro servizio migliaia di piccole e medie aziende, tra cui oltre 8.500 location (hotel, ville, ristoranti), 2.000 catering, 8.000 studi fotografici, 2.500 Floral Designer, 6.500 gruppi musicali, 3.500 agenzie di Wedding Planner. A cui si deve poi aggiungere l’indotto.

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Stando ad un’elaborazione su dati Istat resa nota a “Mi Manda Raitre”, sono 17 mila i matrimoni già saltati perché previsti tra marzo e aprile; e oltre 50 mila è il numero di quelli che dovrebbero essere celebrati tra maggio e giugno e che sono ancora in forse,

Saltate anche tutte le fiere e manifestazioni di settore legate ai matrimoni che in Italia hanno sempre creato un indotto importante.

I matrimoni muovono moltissimo il settore moda, non solo abiti da sposa ma anche da cerimonia, accessori, scarpe, trucco e parrucco.

L’organizzazione del Sì Sposaitalia Collezioni, la principale fiera di settore italiana che a Milano fa da vetrina alle nuove collezioni sposa, sposo e cerimonia, ha annunciato un secondo rinvio della manifestazione: in origine in programma dal 17 al 19 aprile, è stata prima rimandata dal 25 al 28 giugno e ora dal 24 al 27 settembre 2020.

Il punto del Capoluogo sulla crisi nel settore matrimoni con la wedding planner aquilana Maura De Dominicis.

“Il settore dei matrimoni a oggi non è stato preso nemmeno in considerazione dal Governo – spiega la wedding planner Maura De Dominicis al microfono del Capoluogoil Coronavirus ha creato uno stop inevitabile senza soluzione di continuità senza nessuna certezza”.

Un problema, una crisi nera per tutto un comparto che gira intorno ai matrimoni e che va dai wedding planner ai fotografi, alle sarte, agli atelier”.

Abbiamo spostato tutte le date al prossimo autunno o direttamente al 2021. Il danno è ingente e difficilmente sarà reperibile. Inoltre mancano le informazioni per organizzarci e unadeguato supporto da parte delle istituzioni preposte”.

“Al momento, abbiamo spostato i matrimoni di maggio e giungo da settembre in poi; per quelli di luglio il piano B è già pronto, anche se alcune spose hanno preferito posticipare direttamente al 2021. Il calo drastico del fatturato ci sarà se perderemo anche i mesi di settembre e ottobre e potrebbe essere di almeno il 60 percento sul fatturato previsto”.

Dati alla mano, Maura cerca di fare anche due conti: “si stima che solo nel settore atelier a oggi la perdita sia di circa 600 milioni di euro. Le collezioni sono invendute e le prenotazioni congelate. A questo aggiungiamo 400 milioni di euro nel settore bomboniere, fotografi, parrucchieri, catering e location. E i conti non sono finiti qui… Ci sono settori legati al wedding, anche semisconosciuti, che stanno perdendo ogni giorno migliaia di euro. Un comparto che da lavoro a centinaia di migliaia di persone”.

“L’emergenza ci ha investito in un momento importantissimo per il settore matrimoni, vorrà dire che tutto il comparto resterà fermo per almeno un anno”.

Cosa comporta il rinvio dei matrimoni al 2021

“Oltre all’accavallamento delle date, bisogna capire adesso per quanto tempo durerà il problema del distanziamento. Anche volendo ridurre all’osso gli invitati bisogna capire come organizzarsi. Mi metto nei panni degli sposi, le foto saranno quelle per sempre e se non ci sono necessità reali, si preferisce rimandare a quando si potrà godere a pieno di quella giornata”.

Una soluzione secondo la wedding planner ci sarebbe, “rivalutare i matrimoni invernali, hanno comunque un loro fascino, oppure spostare la data a un giorno infrasettimanale qualora i week end del 2021 fossero già occupati,  anche se quest’ultima ipotesi è un’usanza poco utilizzata soprattutto al Centrosud”.

I matrimoni infra settimanali creano però dei disagi: “il matrimonio in giorni feriali costa meno, tutte le aziende del settore hanno sempre praticato una scontistica. Però ci sono dei disagi, la gente lavora e non tutti possono spostarsi.

Matrimoni saltati causa Covid: i rimborsi

Altro problema sono le caparre versate ai fotografi, ai ristoratori, ai proprietari dei catering.

banner_docBisogna vedere il contratto stilato con ogni fornitore. Il Covid è un’emergenza non imputabile a nessuno, una causa di forza maggiore non prevedibile. Come è stato per noi aquilani la tragedia del terremoto del 6 aprile 2009. Come in questa situazione, si profila l’impossibilità a festeggiare per un motivo indipendente alla volontà degli sposi. Teoricamente bisogna vedere cosa propone il contratto, se la restituzione di tutta la caparra o cercare un accordo con un fornitore per una data successiva”.

Tremila imprenditori italiani del settore matrimoni firmano una lettera al Governo

Intanto, dalla Sicilia è partita una lettera aperta che oggi porta le firme di circa 3mila imprenditori italiani che lavorano nel settore del Matrimonio: stilisti e aziende della moda sposa e cerimonia, titolari di atelier, proprietari di strutture ricettive, Wedding Planner, Flower Designer… Tutte le categorie sono coinvolte.

“Noi operatori del comparto eventi – si legge in una nota del comitato organizzatore del gruppo – siamo e resteremo il settore più colpito dalla crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19, ma soprattutto trascurato dal governo nazionale che immagina di collocarci nella cosiddetta fase 3″.

E lo farebbe, “senza la previsione di alcune misure di contenimento, oltre ai meri crediti da chiedere alle banche – continuano -; con le più basse tutele in assoluto perché i nostri contratti di lavoro per alcune categorie sono spesso stagionali e a chiamata; con zero tutele da parte dello Stato. Bisogna tenere in conto – sottolineano – che per ogni decreto del governo, che proroga il lockdown di settimane, le nostre imprese rischiano di registrare disdette di mesi”.

Promotori dell’iniziativa sono gli imprenditori Umberto Sciacca e Sery Cordaro, con il contributo della manager di Èxpo, Barbara Mirabella.

Tra i firmatari, anche importanti nomi della Moda Bridal: Pronovias Italia, Bellantuono Bridal Group, Antonio Riva, Carlo Pignatelli, Giuseppe Papini, Peter Langner, Elisabetta Polignano, Maison Signore, Tosca, Alessandro Angelozzi, Amelia Casablanca, Andrea Sedici, Diamond Couture, Emiliano Bengasi e molti altri ancora.

(Le foto allegate all’articolo sono dello studio fotografico abruzzese Barbarossa Studio di Chieti; tra i più importanti della regione nel settore matrimoni. Sono state fornite al Capoluogo dagli sposi Emanuela Lombardo e Marco Daniele Dinu).

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