Consorzio Aterno Sagittario, Imprudente: gestione disastrosa

18 maggio 2020 | 08:23
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Consorzio Aterno Sagittario, Imprudente: gestione disastrosa

Il Consorzio Aterno Sagittario rischia di chiudere, tra bilanci in perdita e stipendi “gonfiati”. “Una gestione disastrosa”, il commento dell’assessore Imprudente.

“Una gestione purtroppo disastrosa ha rimarcato Emanuele Imprudente – che è emersa a seguito dell’operazione verità fatta su questo ente ed in atto in tutti i Consorzi di bonifica che ci ha rafforzato nell’idea che una legge e una riforma era più che mai indispensabile. Più che mai in questo Consorzio che non ha eguali nel resto d’Abruzzo per tipologia di esposizione debitoria”.

Il consorzio insomma è alla resa dei conti, nel 2019 l’unico investimento fatto è stato un armadio da 600 euro.

Un ente non risanato ma disastrato con un disavanzo di amministrazione e di cassa milionario e nemmeno un centesimo speso per la sicurezza o gli impianti.

“Un postificio”, così è stato definito il consorzio, dal momento che a quanto pare soldi sono stati sì spesi, ma per assunzioni e personale.

Conti alla mano, secondo il commissario Sergio Iovenitti: “1,1 milioni di euro di cui quasi 450mila per gli stagionali, il tutto in una gestione del tutto fuori controllo, dove per anni si sono fatti affidamenti diretti senza gare, non sono state attivate le centrali idroelettriche, sono stati affittati computer a 75 euro al mese e spesi una media di 80mila euro l’anno per incarichi ad avvocati. Bilanci chiusi in attivo, ma poi rivelatisi in perdita per stessa ammissione dei Revisori dei conti, contributi utilizzati per pagare ciò che non era rimborsabile e che per questo, come nel caso dei 250mila euro della Protezione civile, sono andati di fatto persi andando ad accrescere il debito. Senza contare le cause alle quali non ci si è opposti, i crediti vantati e riconosciuti che non sono stati fatti pagare, le vertenze sindacali dei dipendenti che chiedono ora decine di migliaia di euro di risarcimenti”.

La conferenza stampa celebrata all’aperto, per evitare assembramenti e occasioni di contagio a causa dell’emergenza Covid, è stata quindi l’occasione sia per l’assessore Imprudente, che per il commissario Iovenitti, per dire chiaramente le cose come stanno, senza peli sulla lingua.

“Quando uno spende i propri soldi è libero di farlo come preferisce -ha detto Iovenitti – ma quando i soldi sono pubblici bisogna maneggiarli con attenzione e criterio”.

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Quindi il Consorzio non ha investito in sicurezza o impianti ma, in un momento in cui sembra sempre più difficile trovare un lavoro ha elargito assunzioni e stipendi: come l’aumento del 57% al direttore generale o l’assunzione di un responsabile amministrativo a 75mila euro l’anno con tanto di titolo da avvocato risultato poi intuile.

Le assunzioni degli acquaioli per periodi in cui non era richiesta la manutenzione, le commissioni pagate ad un’agenzia interinale del posto.

“Il Consorzio rischia di fallire – ha incalzato Iovenitti – deve rimettere in ordine i conti, fare economia sulle spese incontrollate, attivare le fonti di introiti come le centrali idroelettriche che, contrariamente da quanto detto e annunciato da Zavarella (il predecessore ) sono ancora in attesa della progettazione”.

Intanto Iovenitti ha continuato a lavorare, per cercare di sanare il sanabile: con una spesa di 200mila euro in meno sarà fatta manutenzione al 75% dei canali, a fronte del 40% che venivano puliti gli anni precedenti.

Il tutto in una corsa contro il tempo, “Certo abbiamo avuto ritardi – ha concluso Iovenitti – ma tutti i terreni agricoli sono ora forniti del servizio. Il risanamento è solo all’inizio, tanto più che occorrono cifre importanti (si parla di poco meno di un m milione di euro) per la messa in sicurezza degli impianti. Negli ultimi anni non è stato speso un solo euro per rendere sicuri gli impianti, il Consorzio è stato fortunato a non avere incidenti”.

Quale futuro per il Consorzio?

A breve andranno in pensione gli storici tecnici addetti ai canali mentre il capo dell’area tecnica è stato già collocato a riposo.

Il direttore unico è in aspettativa e, per legge, il Commissario non può assumere o rinnovare contratti.

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