L’eremo di Celestino V tra i luoghi del cuore del Fai

L’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, dove visse Papa Celestino V, è al terzo posto tra i “Luoghi del cuore 2020” del Fai.
L’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone è un edificio religioso, monumento nazionale dal 1902, posto sulle pendici dell’omonimo monte, nei pressi di Sulmona, risalente al XIII secolo, che custodisce la memoria di Pietro Angelerio (o Pietro da Morrone), il frate eremita che qui visse e che divenne papa nel 1294 con il nome di Celestino V e poi santo.
L’eremo è raggiungibile attraverso uno scosceso sentiero sebbene di facile percorribilità che conduce dalla frazione Badia, al margine orientale della Valle Peligna sino alla quota di 620 metri
I Luoghi del Cuore è una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con un gruppo bancario italiano.
Il progetto, nato nel 2003, mira a coinvolgere concretamente tutta la popolazione, italiana e non, invitandola a segnalare luoghi italiani che sente particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future.
L’iniziativa del Fai vuole far emergere l’immenso patrimonio di luoghi, edifici, borghi che costituiscono la ricchezza meno nota ma più consistente e significativa dell’Italia.
Durante il censimento che si tiene negli anni pari si possono segnalare e votare i propri Luoghi del Cuore.
I primi 3 luoghi in classifica e i vincitori della classifica speciale dedicata a un tema diverso in ogni censimento, riceveranno un contributo economico a fronte di un progetto concreto da concordare con il FAI.
È possibile votare fino al 15 dicembre per inserire i luoghi del cuore tra gli interventi sostenuti.
L’amministrazione comunale di Sulmona ha lanciato lo scorso 19 maggio la campagna per promuovere l’Eremo di San Celestino V come “Luogo del Cuore” Fai 2020.
I promotori hanno rimarcato che “L’iniziativa, nata con spirito autenticamente collettivo intende cogliere questa occasione per inaugurare una ripartenza e una azione di rilancio dell’intero territorio, dopo l’emergenza Covid19, attraverso uno dei simboli che meglio identificano le tradizioni e l’appartenenza delle comunità locali”.
Per la sua collocazione l’Eremo rientrerà anche nella Classifica speciale “Italia sopra i 600 metri” con l’obiettivo di promuovere la tutela e valorizzazione delle aree interne montane, rappresentandone un significativo elemento di identità, oltre a custodire importanti patrimoni naturali e culturali in contesti di maggiore vulnerabilità.