Politica

Pierpaolo Pietrucci e le dimissioni fantasma, il Pd lavora a una soluzione

Il consigliere regionale Pierpalo Pietrucci si dimette dal gruppo consiliare del PD. Anzi no. Il piccolo giallo politico e gli scenari futuri.

Giornata convulsa per il PD alle prese con le “dimissioni fantasma” di Pierpaolo Pietrucci. Lo scenario.

Il consigliere regionale del PD, Pierpaolo Pietrucci, si dimette dal gruppo consiliare del PD. Anzi no. Ormai è diventato un piccolo giallo politico la vicenda del consigliere regionale aquilano che appena a marzo scorso, subentrato a Giovanni Legnini nominato Commissario alla Ricostruzione post sisma 2016, aveva aderito al PD, fino alle voci che si sono rincorse da ieri su una lettera di dimissioni dal gruppo consiliare.

Voci, perché al momento i vertici del PD non confermano, forse alla ricerca di una mediazione politica che possa ricomporre il quadro rispetto a “dimissioni fantasma” che presumibilmente diventeranno qualcosa di più concreto, in un senso o in un altro, solo nel pomeriggio di oggi. Al momento però le dimissioni di Pietrucci non risultano ufficialmente.

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Pietrucci e le dimissioni fantasma, lo scenario.

Sono sostanzialmente due le ipotesi sul tavolo, nel caso le dimissioni da “fantasma” diventino reali. Da un lato, la formazione di una “corrente” autonoma che possa permettere a Pietrucci di percorre il modello “Legnini”, su base comunale. Tolto il “distintivo” del PD, infatti, Pietrucci potrebbe lavorare alla formazione di un percorso unitario, con centrosinistra e civici, che lo veda protagonista come candidato sindaco alle prossime amministrative.

Più a breve termine la seconda ipotesi, con il passaggio ai “fratellastri” di Italia Viva. Da registrare, infatti, l’empasse in cui si trova il gruppo regionale del partito di Renzi, con Sandro Mariani e Marianna Scoccia che hanno già iniziato a fare squadra, senza però ufficializzare il passaggio del sindaco di Prezza a Italia Viva. A questo punto non si può escludere che si stesse aspettando proprio la mossa di Pietrucci, così da poter presentare il nuovo gruppo consiliare di Italia Viva, formato da ben tre elementi, come il PD, che rimarrebbe con il capogruppo Silvio Paolucci, Dino Pepe e Antonio Blasioli.

La “terza via”, quella del gruppo misto, non avrebbe nessuna ragion d’essere in termini politici, ma significherebbe solo una rottura “di pancia” con il PD, allo stato l’ipotesi meno credibile.

Non resta che attendere vertici e incontri che si terranno nella giornata di oggi che dovrebbero chiarire, almeno, se queste dimissioni sono effettive o meno. Per il resto, ci vorrà qualche settimana per capire la strategia politica alla base della decisione, al momento sospesa.

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