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Rocca Calascio, borgo normanno con la fortezza magica

Calascio e il suo castello normanno carico di storia e magia sono un set cinematografico naturale. Cosa vedere e mangiare dopo un giro alla Rocca.

Il castello del piccolo borgo di Rocca Calascio, intriso di storia e magia, è il più alto d’Italia e tra i più alti d’Europa.

Il castello di Rocca Calascio è, infatti, posto a 1460 metri s.l.m. ai margini del vastissimo altipiano di Campo Imperatore, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

rocca calascio

Calascio: dove si trova

Calascio, piccolo comune dell’hinterland aquilano, con i suoi 127 abitanti fa parte del territorio della Comunità Montana Campo Imperatore – Piana di Navelli.

Calascio foto barbarossa

Calascio: come ci si arriva

Dall’autostrada A24 (Roma-Teramo) uscire a L’Aquila Est e seguire le indicazioni per Sulmona. Superato Poggio Picenze, prendere a sinistra per Barisciano. Superato il paese proseguire per Santo Stefano di Sessanio e poi Calascio. Raggiungere la parte alta del paese seguendo le indicazioni per la Rocca e parcheggiare accanto ad un fontanile. Seguendo il sentiero che passa per le vecchie mura e per le case diroccate del paesino abbandonato, arriverete in circa mezz’ora al castello.

Calascio: la Rocca normanna protagonista di tanti film

Sulle montagne che sovrastano il borgo di Calascio ancora oggi svettano la rocca e i ruderi del castello costruiti nella tipica architettura difensiva della casa-torre.

La rocca fu fortemente danneggiata dal terremoto del 1703 e venne abbandonata; dopo questa data la popolazione scelse di trasferirsi nella sottostante Calascio, che divenne l’unico centro abitato.

Rocca Calascio

(foto di Francesca Marchi)

La Rocca, restaurata e consolidata alla fine del XX secolo, è stata diverse volte set cinematografico di film nazionali e internazionali ed è oggi un’importante meta turistica. Tra i monumenti più importanti del centro abitato spiccano le chiese.

Nel 1968 Rocca Calascio é stata al centro del documentario “Nel silenzio dei sassi” di Romano Scavolini e in più occasioni é ha ospitato un set cinematografico: “Amici miei – Atto IIº” nel 1982, “Ladyhawke” nel1985, “Il nome della rosa” nel 1986, “Il viaggio della sposa” nel 1997, “L’orizzonte degli eventi” nel 2005, “The American” nel 2010 con George Clooney. Vi sono state riprese immagini anche de “La piovra 7”.

Calascio foto barbarossa

Calascio: un po’ di storia

É una piccola comunità di montagna quella di Calascio, con antichissime origini medievali. L’attuale Calascio deriva dalla fusione di due comunità: quella di Calascio e quella di Rocca Calascio. Intorno all’anno 1000 viene fondata la rocca sul monte che sovrasta il territorio del borgo, nata come semplice torre di avvistamento per prevenire gli assalti nemici.

La rocca di Calascio ha avuto per lungo tempo un’importanza strategica, tanto da essere passata nelle mani di diverse famiglie: nel XIV secolo era controllata dai Carapelle, nel XV dai Piccolomini fino ad arrivare ai Medici nel XVI secolo.

Negli anni la struttura della rocca viene modificata e ampliata, fino a vedere la formazione, ai suoi piedi, di un piccolo centro abitato.

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Calascio foto barbarossa

Per un lungo periodo i due borghi, Calascio e Rocca Calascio, vivono in maniera quasi indipendente l’uno dall’altro, ognuno con una precisa funzione strategica: il borgo di Calascio, situato alle pendici del monte, come punto di controllo per la strada che porta a Santo Stefano di Sessanio e a L’Aquila. Rocca Calascio, invece, con funzione di controllo dell’intero altopiano di Navelli, fino ai pascoli di Campo Imperatore.

Calascio, cosa visitare nei dintorni

Oltre alla rocca, merita sicuramente una visita anche il Convento di Santa Maria delle Grazie o chiesa di San Francesco, al cui interno è custodito un candelabro e un ciborio del XVII secolo, una tela dipinta da Giulio Bradeschini e risalente al XVI secolo e un dipinto raffigurante una Madonna con Bambino.

Da visitare anche la chiesa di Santa Maria della Pietà, edificata tra il XVI e il XVII secolo e la chiesa di San Nicola interessante per il suo portale cinquecentesco e per le statue di terracotta del XVII secolo e una fonte battesimale risalente al XVIII secolo.

Calascio: non solo da vedere ma anche da mangiare.

La cucina del territorio di Calascio è caratterizzata da piatti realizzati con prodotti legati alla terra, alla cucina antica, rurale che affonda le radici nel mondo contadino.

Tipici sono i ravioli, farciti con ricotta di pecora o ancora la zuppa di lenticchie servita con quadratini di pane fritto in olio di oliva; le lenticchie vengono anche cucinate con le patate, le volarelle o le salsicce.

Non solo pasta e legumi ma anche e soprattutto carne, degli agnelli allevati nell’altopiano di Campo Imperatore.

(Oltre alle foto di Francesca Marchi, gli altri scatti allegati all’articolo sono stati realizzati e forniti dalla redazione del Capoluogo dallo studio fotografico Barbarossa Studio con sede a Chieti. La riproduzione è riservata)

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