Cronaca

Onna ricorda le vittime della strage del 1944

Onna ricorda con una cerimonia le 17 vittime della strage a opera dei soldati tedeschi nel 1944.

Giovedì 11 giugno a Onna, frazione dell’Aquila, ci sarà una cerimonia in ricordo della strage nazifascista di 76 anni fa che causò 17 vittime.

Il programma prevede alle 18 la Messa in suffragio che sarà celebrata dal parroco don Cesare Cardozo nella chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo con le precauzioni anti Covid, poi saranno deposte (evitando il corteo) le corone alla villa comunale (dove c’è il monumento) e nei pressi della casa, in via dei Martiri, dove avvenne la strage, casa demolita qualche settimana fa per essere ricostruita.

Saranno presenti il prefetto dell’Aquila Cinzia Torraco, il questore Gennaro Capoluongo, un rappresentante dell’amministrazione comunale, una delegazione dell’Anpi (associazione partigiani d’Italia) e alcuni cittadini di Filetto, paese teatro di un’altra terribile strage, quella del 7 giugno del 1944.

L’evento è organizzato da Pro loco e parrocchia.

Strage di Onna: la storia

Durante la seconda Guerra mondiale, dopo l’armistizio, nel 1944 ad Onna era stato collocato temporaneamente il reparto di sussistenza per le truppe tedesche che combattevano sulla linea Gustav.

I primi di giugno del 1944, alcuni soldati tedeschi di stanza ad Onna, requisirono dei cavalli, di proprietà di due famiglie del posto: Papola e Ludovici.

Il cavallo all’epoca faceva parte del sistema di sussistenza di una famiglia, allora gli uomini delle famiglie, si recarono al comando tedesco di Onna per chiederne la restituzione.

Ne nacque una colluttazione tra un soldato e Giovanni Ludovici, figlio di una donna, vedova,  proprietaria del cavallo.

Il giovane venne ferito con un colpo d’arma da fuoco ma riuscì a fuggire e riparare sul monte Archetto, dove erano nascosti alcuni gruppi partigiani.

I soldati tedeschi, per rappresaglia, fermarono Cristina Papola, di soli 17 anni, figlia dell’altra famiglia che aveva reclamato la restituzione del cavallo. La giovane vene prima picchiata, poi violentata e infineuccisa, perchè non aveva risposto alle domande dei soldati tedeschi che volevano sapere dove si fosse nascosto il giovane Giovanni Ludovici.

Dopo alcuni giorni, arrivò ad Onna anche la 114 Jäger-Division guidata dal generale Hans Boelsen per completare la rappresaglia. Vennero interrogate alcune persone alle quali vennero chieste informazioni sul giovane Ludovici. I tedeschi radunarono una trentina di persone, tra cui la mamma di Giovanni, Bartolina De Paolis e la sorella Rosmunda Ludovici.

Rinchiusi tutti in una casa della famiglia Ludovici, vennero tutti fucilati. L’abitazione poi fu fatta saltare in aria insieme ad altre 10; altre ancora vennero danneggiate e saccheggiate.

Questi i nomi delle vittime:

Luigino Ciocca (1929), studente e cherichetto;
Zaccaria Colaianni (1906), contadino;
Renato De Felice (1910), agricoltore ed ex-soldato;
Bartolina De Paolis (1899), negoziante, madre di Giovanni Ludovici;
Ermenegildo Di Vincenzo (1906), ex-soldato;
Antonio Evangelista (1926), operaio;
Rosmunda Ludovici (1919), sorella di Giovanni Ludovici;
Giuseppe Marzolo (1915), fabbro, falegname ed ex-aviere;
Mario Marzolo (1920), carpentiere, falegname ed ex-aviere;
Alfredo Paolucci (1919), carpentiere ed ex-soldato;
Domenico Paolucci (1913), contadino ed ex-soldato;
Osvaldo Paolucci (1923), ex-soldato;
Cristina Papola (1927), studentessa;
Iginio Pezzopane (1928), studente e cherichetto;
Pasquale Pezzopane (1926), ex-soldato;
Pio Pezzopane (1927), studente;
Guadenzio Tarquini (1925), agricoltore.

Sempre in quei giorni, per mano dei soldati tedeschi, altre 17 persone furono uccise a Filetto.