Ode al pane: perché non mancherà mai sulle tavole italiane

10 giugno 2020 | 09:33
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Ode al pane: perché non mancherà mai sulle tavole italiane

Nutrimento per lo stomaco e per la mente, il pane è un alimento antichissimo, prezioso per l’alimentazione e per il suo simbolismo.

Questo alimento è anche patrimonio culturale di molte popolazioni, tanto da aver originato tradizioni e superstizioni. In Russia, ad esempio, è impiegato per fare gli auguri: se doniamo del pane a qualcuno, si creerà un vincolo di fedeltà con quella persona. In Italia, invece, capovolgere il pane sulla tavola porta male, secondo gli anziani. Ad ogni modo, per tutti gustarlo è da sempre una festa.

Sulle nostre tavole

Regione che vai, pane che trovi: in Italia le varietà di pane sono moltissime e da Nord a Sud è un alimento irrinunciabile per qualsiasi tavola che si rispetti. Da quello con la farina classica al pane di semola di grano duro, ad esempio, facilissimo da preparare anche a casa, passando per varianti più particolari e ricercate come il pane integrale o quello multicereali. La scelta tra le varietà a disposizione è talmente vasta che permette di avere sempre il pane giusto per accompagnare al meglio qualsiasi pietanza. Il pane, però, è ottimo anche come piatto principale, farcito con qualche buon salume o formaggio tradizionale oppure con carne e verdure. Che dire delle versioni dolci per gustose colazioni, merende o fine pasti alternativi? Le possibilità sono infinite. Proprio la versatilità di questo alimento, unita alla sua bontà, rende il pane tanto amato e consumato dagli italiani, al punto che il mercato del pane vale oggi circa 73 miliardi di Euro. Benché le sue origini siano antichissime, l’apprezzamento per il pane non sembra passare di moda e le associazioni di settore sottolineano una ritrovata attenzione da parte dei consumatori verso aspetti come la qualità e la genuinità del pane e delle farine per produrlo in casa.

Scarpetta sì o no?

Su questa domanda l’Italia si divide in due, con schiere di buongustai pronti a difendere il rito della scarpetta e ligi osservatori delle buone maniere infastiditi al solo pensiero di utilizzare il pane per raccogliere il sugo nel piatto. Il Galateo è chiaro a riguardo: la scarpetta è vietata. Il pane funge da companatico, va servito a tavola solo con i secondi, riposto all’interno di cestini per le occasioni informali e su piattini individuali per ciascun commensale durante pranzi e cene formali. Si capisce bene che raccogliere il sugo della pasta non è contemplato dal Galateo, visto che il pane a tavola con i primi non deve essere presente; ma la scarpetta non è ammessa nemmeno con i secondi, eppure questo gesto della tradizione napoletana, divenuto nazional-popolare, è caro a molti. Se la scarpetta resta bandita durante le cene di gala, i meeting di lavoro e i pranzi formali, in famiglia e tra amici nessuno si scandalizzerà.

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