Post covid e commercio, chiudono i negozi e aumenta lo shopping online

Commercio in crisi post Covid: continua il boom dello shopping in rete, chiudono 1200 punti vendita Zara in tutta Europa. Il marchio potenzia l’online.
Molti hanno ancora timore ad entrare nei negozi o affollare i centri commerciali, (in Abruzzo ce ne sono diversi, anche molto grandi, come Megalò a Chieti, il centro commerciale Gran Sasso o L’Aquilone all’Aquila che nel post sisma fece da culla per la ripartenza di tante attività del centro storico).
Sono tanti i settori del commercio che hanno risentito dell’emergenza e qualcuno ha deciso di riconvertire, in parte la propria attività.
All’Aquila ad esempio c’è Monica De Vecchis che ha deciso di riconvertire in parte con l’e-commerce il suo colorato negozio di abbigliamento da donna Rey e V che si trova a Bazzano.
Durante l’emergenza Covid Monica ha tenuto chiuso solo fisicamente il suo negozio, raggiungendo virtualmente tramite i social le clienti che volevano sentirsi in ordine e al passo con la moda anche a casa.
Ha effettuato spedizioni durante il lockdown e, una volta passata l’emergenza, riaperta la sua attività, ha potenziato il negozio con il settore dell’e-commerce rivolgendosi grazie al tam tam dei social a una clientela non solo aquilana.

“Lo shopping online ormai è un vezzo oltre che una comodità e con l’emergenza. La nostra vetrina adesso è l’online. Non ci sono tanti passaggi, la gente comunque ha ancora paura di uscire. Social come Facebook o Instagram e a anche Tik Tok ci consentono di raggiungere tutto il mondo. Il negozio dell’Aquila dopo il Covid è più la base di lavoro per gestire l’e-commerce”, spiega Monica al Capoluogo.
La struttura del negozio online di Monica è molto semplice: “partendo dai social, ho aperto un sito dove è possibile acquistare tutti i capi della collezione che sono ovviamente visionabili. Ogni giorno le offerte e le promozioni vengono aggiornate sui social e ci siamo affidati a un corriere per le spedizioni veloci in 24 massimo 48 ore con un prezzo fisso di 5 euro adesso e durante l’emergenza gratuite”.
“Un modo come un altro per sopravvivere dopo 3 mesi così difficili. Ti fai conoscere non solo alla realtà aquilana ma allarghi il raggio di azione”, conclude
Un settore del commercio che pure ha risentito molto della pandemia è stato anche quello delle grandi catene come Zara che ha deciso di chiudere 1200 negozi in tutta Europa.
La società proprietaria di Zara chiuderà fino a 1.200 negozi in tutto il mondo a causa degli effetti della pandemia.
Inditex, controllata dal suo fondatore Amancio Ortega, l’uomo più ricco d’Europa, è uno dei giganti del fast fashion mondiale ma non è stata risparmiata dalla crisi provocata dal coronavirus.
A causa della pandemia e del lockdown, con quasi un quarto dei suoi negozi rimasti chiusi per tre mesi, le vendite hanno avuto un crollo del 44% per 3,3 miliardi di euro tra il 1° febbraio e il 30 aprile, con un quarto dei suoi negozi rimasti chiusi per tre mesi.
Il colosso del “fast fashion”, come riporta il sito money.it, ha visto un crollo delle vendite del 44% dall’inizio del lockdown, ragion per cui ha deciso di spostare i maggiori investimenti sull’e-commerce a scapito del retail.
Inditex, che oltre a Zara raggruppa i marchi Bershka, Pull & Bear e Massimo Dutti, ha annunciato l’intenzione di “assorbire2 principalmente i negozi più piccoli, con sede in Europa e Asia. Il gruppo ha chiarito che non farà licenziamenti in quanto il personale rimarrà stabile e verrà ricollocato su altri ruoli e attività per lo shopping online.
Da capire quanto ne risentirà l’Abruzzo, in tutta la regione i punti vendita Zara sono 2, uno all’interno del centro commerciale Megalò e uno dentro il centro commerciale Gran Sasso.
Dopo il terremoto del 6 aprile 2009 si era parlato di un’apertura anche all’Aquila, il centro storico ma sono mere state voci senza conseguenze di fatto.
Emergenza Covid e boom shopping online
Dall’altra parte la crescita delle vendite online ha compensato il calo del retail: gli acquisti online sono aumentati del 50% su base annua nel trimestre e del 95% su base annua ad aprile.
Per questo motivo Inditex ha affermato la volontà di premere l’acceleratore sull’e-commerce, mentre cerca di non perdere la sfida contro agguerriti rivali come H&M, Uniqlo, Asos e altri negozi di moda online che hanno fatto faville durante il lockdown.
Nel piano del gruppo i negozi più grandi fungeranno da hub di distribuzione per le vendite online, settore per il quale intende investire 2,7 miliardi di euro per il potenziamento dell’offerta e favorire l’integrazione dei negozi fisici con i siti per un’esperienza d’acquisto migliore, consegne più rapide e monitoraggio in tempo reale dei prodotti.