Lingue e business: perché l’inglese è così importante?

Lingue e business: perché è importante conoscere l’inglese e come raggiungere i livelli C1 e C2.
Nonostante l’inglese sia ormai una lingua fondamentale per muoversi sul web, nel mondo del lavoro e non solo, in Italia se ne continua a rilevare una scarsa conoscenza. Secondo le analisi di EF (Education First) del 2019, l’Italia è al 26esimo posto in Europa per competenza nella lingua inglese e al 36esimo nel mondo (su 100 Paesi presi in considerazione). A livello regionale, poi, emergono delle differenze notevoli tra Nord e Sud: nelle prime posizioni ci sono l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia e la Lombardia, mentre alla fine della classifica troviamo il Molise, la Puglia e la Basilicata. Prendendo in considerazione le città, invece, sono Milano, Torino e Bologna le città nelle quali si parla meglio l’inglese.
Eppure, l’Italia è tra i Paesi che studia più di tutti la lingua britannica: secondo Eurostat sono oltre 17 milioni i ragazzi tra elementari e medie che hanno a che fare con l’inglese. Anche tra gli adulti non va meglio, dal momento che secondo un recente sondaggio oltre il 40% degli italiani intervistati ha affermato di aver perso almeno un’opportunità di lavoro per le proprie lacune in inglese. Diverse le cause alla base di questa scarsa conoscenza, tra cui l’obbligatorietà dello studio della lingua dalla prima elementare nel sistema scolastico nazionale introdotta solo nel 2003, la scarsa attitudine degli italiani alla lettura e una forma di “pigrizia” cronica, che spinge a preferire al cinema i film doppiati in italiano piuttosto che vederli in lingua originale.
Ma per quali motivi avere una buona padronanza dell’inglese al giorno d’oggi è così importante e come fare per raggiungere un livello soddisfacente?
Perché è fondamentale conoscere l’inglese oggi?
La grande diffusione della lingua inglese nel mondo è strettamente legata alla storia della Gran Bretagna, la cui influenza è cresciuta con l’espansione dell’Impero Britannico, lasciando le proprie tracce in molti Paesi. L’inglese è infatti la lingua ufficiale di oltre 40 nazioni, gran parte delle quali è ancora nel Commonwealth. Il peso mondiale degli Stati Uniti dal punto di vista economico ha poi contribuito ulteriormente a consolidare la diffusione dell’inglese, facendolo diventare la lingua internazionale del business. Gli investimenti importanti degli States nella pubblicità e nel marketing hanno poi attirato ancor di più l’attenzione delle aziende di tutto il mondo, le quali hanno inevitabilmente iniziato a fare affari con il mercato statunitense e hanno avuto quindi la necessità di imparare a gestire le comunicazioni lavorative in inglese.
Un altro aspetto che viene spesso sottovalutato riguarda la massiccia presenza di questa lingua nel mondo virtuale: l’inglese è infatti quella più utilizzata su internet; secondo il report State of Broadband del 2016, circa il 55% dei contenuti presenti sul web sono scritti in inglese, il 4,7% in spagnolo e il 2,2% in cinese (nonostante questa sia la lingua più parlata al mondo, con 1,4 miliardi di madrelingua). Questo predominio dell’inglese in rete lo rende dunque la lingua dell’informazione, ossia la più utilizzata in assoluto per veicolare contenuti su internet.
Come arrivare al livello C1 e C2?
È importante dunque avere una padronanza completa e professionale di questa lingua, approfondendo i linguaggi specializzati oltre alla grammatica di base per poter comprendere senza problemi, ad esempio, anche i termini più tecnici o le abbreviazioni e gli acronimi in inglese che, come spiegato sul sito di Babbel, sono ampiamente utilizzati nel mondo lavorativo (soprattutto nelle email).
Per non avere alcun tipo di difficoltà dal punto di vista linguistico in ambito professionale è quindi consigliabile seguire dei corsi specializzati e ottenere una certificazione opportuna, in modo da arricchire il curriculum vitae ed essere in possesso di un valore aggiunto nel momento in cui si tenta di inserirsi nel mondo del lavoro o di fare carriera oltreconfine. I livelli di conoscenza linguistica ai quali ambire sono il C1 e il C2, i più elevati in assoluto secondo il quadro comune europeo di riferimento e quindi degli ottimi trampolini di lancio dal punto di vista professionale. Si dovrebbe quindi mirare a un Cambridge BEC o una certificazione BULATS, specifiche per valutare l’utilizzo dell’inglese in ambito business.
I.P.