Omofobia, la legge Zan divide e infiamma Pescara

Omofobia, i fatti di Pescara e una legge che non riesce a vedere la luce. Quando amarsi diventa quasi una colpa.
Una settimana fa un giovane è stato vittima a Pescara di un atto violento, vile e inaspettato “reo” solo di tenere per mano il suo compagno per strada.
Un episodio violento che gli è costata la frattura della mascella e un intervento chirurgico con l’inserimento di una placca in titanio.
Intanto a Pescara è stata organizzata una manifestazione per il 12 luglio contro l’approvazione della legge Zan, quella che appunto inasprisce le pene per reati legati all’omofobia.
“La destra vuole trasformare Pescara nella capitale dell’odio”. Duro attacco dei consiglieri comunali del centrosinistra per l’autorizzazione alla manifestazione “Restiamo liberi” che si terrà il 12 luglio a Pescara e che vuole protestare contro la legge sull’omotransfobia.
Secondo i consiglieri, la destra dopo aver negato la solidarietà al giovane studente omosessuale picchiato in strada, ora permette di organizzare una manifestazione di stampo omofobico.
Il testo base contro l’omotransfobia e la misoginia ha come relatore il deputato del Pd Alessandro Zan. L’iter della legge è cominciato a ottobre 2019.
“È un testo molto avanzato – afferma soddisfatto Zan – che interviene su un tema in cui l’Italia è molto indietro. Sarà una dura battaglia che avrà forti resistenze da parte di associazioni e movimenti integralisti. Ma è una legge di civiltà e questa volta, dopo cinque tentativi andati a vuoto, dobbiamo farcela”.
La legge Zan contro l’omofobia è approdata ieri in Commissione Giustizia alla Camera e già sta scatenando molte polemiche.
“È assurdo – dice al CapoluogoCarmen Casoraro, la più giovane donna in Abruzzo che si è sottoposta al lungo percorso di cambio di genere – siamo nel 2020 e ancora bisogna aver paura di girare per strada. Non si tratta di omofobia ma di pura ignoranza e non ci stiamo. Se vogliono manifestare contro questa legge noi faremo una contromanifestazione e così, fino allo sfinimento”.

“È ora che il Paese intero decida da che parte stare: se con gli omofobi, con chi semina odio e disprezzo o con la gente, che vuole sentirsi libera di amare, di camminare per strada mano per mano con serenità senza il timore di essere aggrediti. Siamo persone come tutti gli altri, con un’identità che abbiamo conquistato con sacrifici e lacrime. Abbiate rispetto”, conclude Carmen.
L’aggressione di Pescara, solo l’ultima in ordine di tempo, evidenzia ancora una volta la necessitò di una legge che inasprisca le pene per i reati contro etnie, diversità sessuali e opinioni religiose.
La legge Zan prevede il carcere fino a 4 anni per chi “istiga alla violenza omofobica”.
Non sono mancate le reazioni, primo tra tutti Matteo Salvini. “L’Italia è un paese che non discrimina. Ci sono già tutte le punizioni e sanzioni possibili e immaginabili, il rischio è di sconfinare nell’ideologia ed è un rischio troppo elevato”.
Contro la legge zan si è espressa anche la Chiesa che ha fatto sapere tramite la Cei: “Non serve una nuova legge, esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio».
E la rete delle femministe contesta l’espressione, presente nel testo, di identità di genere, meglio parlare di “transsessualità”, sostengono.
PD PESCARA: OMOFOBIA A PESCARA, CI OPPORREMO ALLA MANIFESTAZIONE OMOFOBA
“L’ultima settimana Pescara è arrivata su tutte le televisioni e prime pagine nazionali per una serie preoccupante di eventi: la negazione di una Piazza al primo Pride abruzzese, l’aggressione omofoba a danno di due giovani lungo la riviera pescarese, il voto negativo in Consiglio Comunale della maggioranza di destra per condannare l’aggressione omofoba”.
“Il Sindaco Masci e la destra pescarese stanno dando il peggio di se stessi in queste vicende, proprio nei giorni in cui il Ddl Zan, la proposta di legge per estendere l’Art. 604 del Codice Penale per condannare l’omotransfobia, è in discussione alle Camere”.
Oggi veniamo a conoscenza, e ci opporremo fermamente a ciò anche in piazza, di una manifestazione organizzata – e concessa dal Comune in Piazza Salotto – per il prossimo 12 Luglio contro il Ddl Zan, organizzata da un presunto comitato “Restiamo liberi”.
“Vorremmo capire dove sia il bavaglio che qualcuno teme con questo DDL – affermano il segretario provinciale Nicola Maiale ed il suo responsabile comunicazione SaverioGileno – Si amplia anche alle discriminazioni fondate su ragioni sessuali e di genere una tutela già prevista per quelle fondate su motivi etnici, nazionali, razziali e religiosi. Ed abbiamo il sospetto che tanti di quelli che si oppongono a questo DDL in realtà ce l’abbiano proprio in generale con con l’art. 604 bis, perché in fondo gli impedisce di essere ciò che sono”.