Avezzano 2020, Pd e la strana alleanza: la rivincita degli ex

Porte sempre più girevoli verso Avezzano 2020. Verdecchia annuncia il divorzio prima di essere scaricato. Il Pd su Babbo: la strana alleanza degli ex.
Girano le porte e non solo. C’è anche chi le sbatte, forte, alle sue spalle. Come Roberto Verdecchia, con un tonfo arrivato fino al segretario nazionale Pd Nicola Zingaretti. Non era passata inosservata la mancata presentazione dell’ormai ‘presunto’ candidato da parte del Partito Democratico. Ieri l’annuncio di rottura, arrivato dall’avvocato.
Andato Verdecchia, che molti (Forza Italia in primis), vedono già al fianco dell’ex sindaco Gianni Di Pangrazio, il Pd si tuffa su Mario Babbo. Un’ipotesi, questa, annunciata in tempi non sospetti dal Capoluogo.it. Non solo il sostegno di Italia Viva per l’ex consigliere d’opposizione Babbo, ma una nuova strada all’orizzonte. Quella di essere scelto come uomo di punta dal Pd, grazie ad un’alleanza che vorrebbe due volti noti alla regia.
Luca Angelini, già consigliere ai tempo di Di Pangrazio, e l’attuale segretario regionale PD Michele Fina: entrambi assessori provinciali ai tempi di Stefania Pezzopane presidente della provincia dell’Aquila.
Ed ecco che la tanto sbandierata unanimità tra le fila del partito – convogliato sulla figura dell’avvocato ex consigliere comunale – viene a mancare. Neanche tanto inaspettatamente. Il treno del centrosinistra, “e una coalizione che non c’è mai stata” (parola del fuggitivo Verdecchia), finisce per deragliare: a poco più di due mesi dalle elezioni Avezzano 2020.
Cosa succederà adesso? Se l’avvocato Verdecchia sembrerebbe già essersi spostato sul fronte civico, sponda Gianni Di Pangrazio – riproponendo “l’usato sicuro” della legislatura pre De Angelis – Babbo, d’altro canto, non sarebbe solo. Tutto il contrario.
Alleanza macedonia in vista di Avezzano 2020: potrebbero presto arrivare, a rinfoltire la scuderia di un Pd sempre più sguarnito, due vecchie conoscenze, sparite dai radar negli ultimi mesi. I dissidenti Gianluca Ranieri ed Emilio Iampieri, mai così lontani rispettivamente dal M5S e da Forza Italia.
Chi esce e chi entra, in amore e in guerra tutto è lecito: anche in politica, aspettando settembre.