Civitella Alfedena, lupo preso a sassate nell’area faunistica: la denuncia

Un lupo preso a sassate mentre dormiva a Civitella Alfedena, nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo. La video-denuncia di Chiara Grasso, etologa e guida ambientale.
La video-denuncia di Chiara Grasso, etologa e guida ambientale. In una lettera che racconta l’accaduto, l’etologa, fondatrice e presidente di un’associazione di divulgazione naturalistica, Eticoscienza, ha segnalato la situazione dell’area faunistica di Civitella Alfedena. Qui, con un gruppo di appassionati, è andata a fare visita agli esemplari di lupo appenninico ospitati, nell’ambito di un Etho-tour che percorrerà varie zone d’Italia.
Parco Nazionale, lupo preso a sassate a Civitella Alfedena: la denuncia di Chiara Grasso
“Le aree faunistiche hanno tra gli scopi principali quello di informare, sensibilizzare ed educare turisti e popolazione locale. La struttura presente nel centro storico è aperta a tutti ed è gratuita. Questo chiaramente favorisce la fruizione e il coinvolgimento delle persone. L’accesso non ha orari, né un cancello, né limitazioni. Il ché è positivo per far sì che sempre più persone possano vedere gli animali, ma è inaccettabile che la si lasci senza sorveglianza, che non ci siano barriere di sicurezza tra i turisti e i lupi e che non sia presente una seria cartellonistica educativa (c’è solo un misero cartello)”, spiega l’etologa.
“I lupi sono esposti 24h al giorno, 7 giorni su 7 ad un flusso di turisti senza controllo. Turisti che lanciano carne dentro buste di plastica, che fischiano e urlano per attirare l’attenzione degli animali. Dopo soli 5 minuti dal mio arrivo, ho assistito ad una scena terribile: un padre di famiglia, davanti ai suoi figli, ha lanciato una pietra ad un lupo che dormiva proprio sotto al muretto senza recinzioni. Il motivo? Per attirare la sua attenzione e far contenta la moglie che voleva fare una bella foto. Si tratta di un atto ignobile e incivile, che come naturalista ed educatrice ambientale io non posso accettare”.
Una denuncia rivolta anche all’organizzazione dell’Ente Parco. “E non posso accettare che il Parco non prenda precauzioni e non attui le giuste misure di sicurezza per garantire il benessere degli animali che ha in custodia. Abbiamo parlato con le operatrici del museo dell’area e con la gente del luogo: ci hanno detto che sono anni che questo capita. La gente lancia cibo, pietre e disturba gli animali. Sono anni che il museo e il Parco ricevono segnalazioni, ma non sono mai state prese le giuste misure di sicurezza”.
È nata, spontaneamente, allora, l’idea di una video denuncia. Il video, postato su Facebook, in soli 3 giorni ha ottenuto più di 24mila visualizzazioni. In moltissimi hanno chiesto di poter firmare una petizione per farne nascere una battaglia.
“Questo ha risvegliato il Parco, che in poche ore ha commentato (trovate i commenti sotto al post di Facebook). Invece di proporre soluzioni e di promettere che migliorerà la condizione e la situazione dei lupi, nel lungo commento si giustifica ed elogia il lavoro dell’ente, senza scusarsi per l’accaduto e senza dire che si farà qualcosa di concreto per prendere precauzioni. La loro lamentela è che non doveva essere fatto il video di denuncia, ma sarei dovuta andare a parlare personalmente con loro. Peccato che così la cosa probabilmente sarebbe finita nel dimenticatoio, come in tutti questi anni”.
Lupo preso a sassate Civitella Aldefena, le proposte al Parco Nazionale
“Cosa chiediamo quindi, come Eticoscienza, e portavoce di tutta la gente che ci ha scritto?
– Di chiudere l’area, non renderla accessibile a tutti, ad ogni orario della giornata (compresa la notte!).
– Di recintare TUTTA l’area faunistica. Non dovrebbero esserci più spazi aperti, per la sicurezza delle persone (i bambini possono facilmente cadere nell’area dei lupi), e per il benessere dei lupi.
– Di migliorare la sicurezza e di prevedere un maggiore spazio tra i turisti e gli animali.
– Di apporre una seria ed efficace cartellonistica educativa, sull’etologia del lupo, sulla condizione, la conservazione e la salvaguardia di questo. Oltre che una cartellonistica visibile sulle norme da seguire per la visita all’area (non richiamare gli animali, non alimentarli, non disturbarli, non urlare).
– Di apporre telecamere di sorveglianza.
– Di avvalersi di personale di controllo permanente (non solo ad agosto). Il nostro consiglio è quello di poter farsi aiutare anche di volontari (nel caso di mancanza di fondi, come scritto dal direttore Sammarone). Ci sono moltissimi giovani, studenti o pensionati che per aiutare il parco e garantire il benessere degli animali presterebbero servizio.
Un’altra nostra idea sarebbe quella di poter aprire una raccolta fondi se mancano le risorse interne al parco per poter migliorare l’area. Insomma, le soluzioni ci sarebbero. Il benessere di una specie protetta in custodia del parco non può essere sottovalutato, proprio per l’immagine che il Parco ha nel territorio italiano. Speriamo e siamo sicuri che verranno prese misure ed azioni in conseguenza di questo.