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Cantieri dell’Immaginario, Anastasio in concerto a L’Aquila: “Ho visto una città che ce la vuole fare”

Anastasio in concerto a L'Aquila per i Cantieri dell'Immaginario, l'intervista:"Con il rap tiro fuori le mie emozioni"

“Con la musica tiro fuori le mie emozioni per far vedere un altro volto di Anastasio”.

Lui è Anastasio, rapper napoletano, ospite d’onore della serata di oggi, sabato 18 luglio, de I Cantieri dell’Immaginario.

Sul palco di Piazza Duomo Anastasio sarà con il maestro Enrico Melozzi e l’Orchestra Notturna Clandestina. L’amicizia tra Enrico Melozzi e Anastasio nasce proprio nel 2020, al Festival di Sanremo, dove Melozzi ha orchestrato e diretto il successo “Rosso di Rabbia”.

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Il Capoluogo ha intervistato Anastasio, emozionato e felice per questo concerto all’Aquila: “Ero un ragazzino quando c’è stato il terremoto ma ricordo bene ogni cosa, sono tornato poi per un evento e ho visto una città che ce la vuole fare. Da napoletano so che vuol dire vivere un sisma di quelle proporzioni e le sue terribili conseguenze”.

Come sarà il concerto di Anastasio all’Aquila per i Cantieri dell’Immaginario?

“Si uniranno due mondi distanti ma che si coniugano bene: il rap e la musica classica. Da questi contrasti penso che possa uscire qualcosa di interessante e bello”.

anastasio

Che cos’è per te il rap e la musica in generale?

“La musica è capace di farmi provare sensazioni forse uniche. Sono una persona fredda, non sono un emotivo, invece con il microfono riesco a esprimere tutto quello che ho dentro. Ho iniziato a suonare e a cantare che avevo  circa 15 anni, ispirandomi a tanti maestri e raccogliendo molti stimoli diversi nel loro genere, passando da De Andrè a Eminem o Caparezza”.

Anche se molto giovane, hai nostalgia di un tempo che non hai mai vissuto?

“Non ho rimpianti, non sono un nostalgico, guardo al domani”.

Continui a preferire la vita di provincia, a Meta di Sorrento, anche adesso che sei famoso, perchè?

“Mi sono spostato per un periodo a Milano ma casa mia è in Campania. Non sono tipo da città, voglio stare tranquillo, ci sto bene, ho gli amici, non sono tipo da serate”.

Cosa ti piace fare?

“Mi piace muovermi, fare cose, sono abbastanza attivo, vado a camminare, sto con la mia fidanzata Silvia. Come mi vedo tra 10 anni? Non lo so, non faccio programmi, sono uno che vive giorno per giorno”.

Come è stata l’esperienza a Sanremo?

“Sanremo è una specie di battesimo, un po’ faticoso. Sono giornate lunghe, più che altro stancanti però è stata bella, molto formativa anche la serata in duetto con la Premiata Forneria Marconi. Una palestra importante”.

Da napoletano, cosa pensi della musica della tua terra?

“Mi piace moltissimo la musica storica napoletana. La Campania è un posto molto fertile rispetto ad altre regioni, abbiamo una tradizione di musica popolare molto forte e oggi ci sono anche tantissimi talenti e artisti meritevoli”.

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