L’Aquila, il buen retiro post Covid: boom di turisti

L’Aquila e il suo hinterland, regina del turismo nell’estate del post Covid: tante le prenotazioni. L’Abruzzo “regge la botta” dopo la pandemia.
In generale quindi quest’anno sembra essere proprio la montagna la perla del turismo abruzzese.
Una scoperta o riscoperta dei piccoli borghi di regioni come l’Abruzzo, “figlia” della pandemia. Mancano comunque all’appello tanti turisti stranieri, tutta colpa del Coronavirus e delle sue conseguenze.
Dalla chiusura dei voli aerei alla quarantena prevista per gli arrivi extra-Schengen che limitano gli arrivi dall’estero. In Italia a resistere saranno quindi la montagna e i piccoli borghi sparsi per lo Stivale.
Tante le prenotazioni per adesso all’Aquila e anche nei dintorni. A scegliere l’Abruzzo e l’hinterland aquilano secondo un’indagine di Insnart-Unioncamere, sono soprattutto le famiglie, con il 44% del totale dei vacanzieri.
Facile trovare dei turisti in centro storico all’Aquila in questi giorni. C’è chi ha scelto l’albergo o la formula della casa ma tanti anche la soluzione “spartana” del campeggio o del camper. Affollato il punto ritrovo su Via Strinella.

Ha il suo peso anche la possibilità di praticare tante attività sportive durante le vacanze: dalle passeggiate in montagna, ai giri in bicicletta, passando per le immersioni in posti come lo spettacolare specchio di Capodacqua. Ma ancora L’Aquila e le sue meraviglie di un centro storico che a 11 anni dal sisma ha riscoperto la sua eleganza fatta di violetti, palazzi riportati al loro splendore, chicche nascoste in un muro o in uno scorcio.
Bene anche il turismo nei piccoli borghi o attrattori come le Grotte di Stiffe, che dopo la pandemia hanno registrato un boom di presenze, (oltre 6 mila), attestandosi anche tra i luoghi del cuore del Fai (Fondo ambientale italiano).
Secondo Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) la montagna è la meno colpita dal trend negativo del turismo (-39% sul 2019), rispetto alle destinazioni costiere (-51%) e alle città d’arte (-49%) maggiormente dipendenti dai turisti che vengono da oltreoceano.
Il turismo montano va bene e intercetterà il 60% dei visitatori dal mercato interno, consolidando un trend positivo e confermandosi la destinazione adatta in questo periodo post pandemico