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Emergenza Poesia, il riposo del poeta ribelle

28 luglio 2020 | 13:55
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Emergenza Poesia, il riposo del poeta ribelle

Emergenza poesia, la poetica suggestiva del ribelle George Gordon lord Byron nell’appuntamento con la rubrica a cura di Alessandra Prospero.

Torna l’appuntamento con la rubrica Emergenza Poesia a cura di Alessandra Prospero, con i versi di George Gordon Lord Byron.

Vi è un incanto nei boschi senza sentiero.
Vi è un’estasi sulla spiaggia solitaria.
Vi è un asilo dove nessun importuno penetra
in riva alle acque del mare profondo,
e vi è un armonia nel frangersi delle onde.
Non amo meno gli uomini, ma più la natura
e in questi miei colloqui con lei io mi libero
da tutto quello che sono e da quello che ero prima,
per confondermi con l’universo
e sento ciò che non so esprimere
e che pure non so del tutto nascondere.

“Vi è un incanto nei boschi senza sentiero” di George Gordon lord Byron

A tutt’oggi l’opera di Byron divide il pubblico della poesia in strenui sostenitori e fieri oppositori. Più che un personaggio romantico, Byron assume una iconografica aura di poeta ribelle, con una forte vis polemica ma a volte con poco discernimento critico.

Il segno distintivo di un piede deforme alla nascita lo spinse come un destino a eccellere in ogni prova che richiedesse coraggio e resistenza, in ogni campo della vita. Era animato da una spinta verso il mondo ma anche lontano dal mondo che lo portò per tutta la vita a “sentire ciò che non sapeva esprimere e che pure non sapeva del tutto nascondere”.