Pizzoli ricorda Carlo Iannozzi: perse la vita sul Monte Camicia

Il tragico evento nel 1958: Carlo Iannozzi, pizzolano, si ferì e i suoi compagni decisero di portarlo a valle. Ma colti da una bufera di neve, dall’oscurità, sopraffatti dalla fatica, dal freddo e dalla preoccupazione, persero la vita.
Il 21 ottobre 1958, sul Monte Camicia – Gran Sasso D’Italia – si consumò una tragedia per tre giovani tecnici minerari dell’AGIP: persero la vita Dario Bellincioni da Pisa, Alberto Sanguinetti da Ravenna e Carlo Iannozzi, appena trentatreenne, di Pizzoli.
A causa di un incidente, Carlo Iannozzi rimase infatti gravemente ferito. I compagni, pur conoscendo il rischio in cui potevano incombere, decisero di aiutare il compagno tentando di trasportarlo verso valle, in un luogo sicuro.
La notte arrivò inaspettata lungo il cammino, insieme ad una imprevedibile bufera di neve, ed i tre compagni colti dall’oscurità, sopraffatti dalla fatica, dal freddo e dalla preoccupazione, persero la vita, condividendo l’atroce destino. Si è trattato di un esempio luminoso di eroismo, fraternità, amicizia e dedizione al dovere, al di sopra della propria vita.
Alle operazioni di soccorso e recupero parteciparono centinaia di persone: militari e civili, guide alpine, esperti del CAI delle sezioni di L’Aquila e di Penne, personale dell’Agip, pastori di Castel del Monte (Aq) e semplici cittadini.
Il Centro Anziani di Marruci, insieme all’Amministrazione Comunale di Pizzoli, ricorda con questa intitolazione il più giovane, Carlo Iannozzi di Pizzoli. I cittadini e le cittadine sono invitati a partecipare nel rispetto delle restrizioni COVID-19.