L’Aquila, ultimi ritocchi per la Perdonanza 2020: turisti, dialetti e mascherine

22 agosto 2020 | 10:05
L’Aquila, ultimi ritocchi per la Perdonanza 2020: turisti, dialetti e mascherine
L’Aquila, ultimi ritocchi per la Perdonanza 2020: turisti, dialetti e mascherine
L’Aquila, ultimi ritocchi per la Perdonanza 2020: turisti, dialetti e mascherine

Meno di 48 ore alla 726′ edizione della Perdonanza. Tra palchi, dialetti, musica e mascherine, L’Aquila si scopre calda e accogliente. Con le ferite in bella mostra e l’aria fresca che si intrufola fra i vicoli a darti refrigerio.

Una voce dall’alto grida “passa, che lo fissiamo” con un accento emiliano: starà almeno a otto metri da terra e tutti alzano lo sguardo. Sta fissando un punto dell’impalcatura del Teatro del Perdono, il grande palcoscenico che domani, dalle 21,vedrà l’inizio della 726’edizione della perdonanza Celestiniana. Perché fra tubi e luci, dietro, svetta sempre lei, maestosa, avvolta dalla luce del tramonto: la Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

centro turisti perdonanza collemaggio 2020
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Ma c’è fermento anche fuori dal prato: fra casse e tubi si fa avanti un gruppo di 5 persone, giovani e anziani, tutti con la mascherina. L’inequivocabile accento romano: “Dove si può vede’ chi viene? Giovane, chi suona?”. Venditti riscuote successo.

centro turisti perdonanza collemaggio 2020
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Famiglie: ci sono. Aquilani a spasso: ci sono. Turisti: ci sono. Tanti dialetti diversi: ci sono. L’Aquila: c’è. Da nata, cresciuta (e pasciuta) in città, riconosco nei ragazzi a passeggio, nelle risate provenienti dai tavolini esterni ai locali, nelle chiacchiere in mezzo alla strada la mia città calda, accogliente, matura.

Con le ferite in bella mostra e l’aria fresca che si incanala dai vicoli a darti refrigerio.

Dall’Emiciclo, bianco e splendente, si sente della musica, come se stessero facendo delle prove per qualche spettacolo. Davanti, le transenne accatastate in un angolo per gli eventi dei prossimi giorni: alla Villa ci sarà uno dei maxischermi per assistere ai concerti di Collemaggio. L’altro sarà in piazza Duomo.

turismo collemaggio perdonanza 2020
centro turisti perdonanza collemaggio 2020
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Risalgo velocemente il Corso facendo slalom fra i gruppi di turisti che, in salita, arrancano. Un buon 90 per cento indossa la mascherina : non è un particolare da poco conto. Chi guarda gli annunci immobiliari, chi prende un caffè.

centro turisti perdonanza collemaggio 2020
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In Piazza Duomo tavolini pieni e la giostrina che gira, il palco si erge davanti San Massimo: ecco una delle ferite aperte della città. Un’altra è Santa Giusta: da una parte, la chiesa capoquarto, incerottata e con ciuffi di vegetazione, arbusti ormai, che escono dai lati della rete di protezione. Dall’altra palazzo Centi, maestoso. Chiuso. Con l’insegna che ne racconta la storia a terra. In mezzo, auto. Tante auto.

Ma anche qui una coccola non manca: il formaggio allo zafferano, al tartufo, al peperoncino del Tavernacolo, offerti insieme alle indicazioni turistiche per visitare al meglio la città e ai sorrisi che si percepiscono anche da dietro la mascherina ti fanno sentire a casa. L’Aquila accogliente è anche questo.

centro turisti perdonanza collemaggio 2020

Il Corso brulica letteralmente di gente, fra i portici riaperti e quelli che mostrano, ancora, i segni del terremoto del 2009. Sono le 18 e in alcuni punti si resta fermi per aspettare che si liberi quel tratto. E anche di sera la situazione non cambia.

Turisti L'Aquila centro perdonanza 2020
Turisti L'Aquila centro perdonanza 2020
centro turisti perdonanza collemaggio 2020

Ai Quattro Cantoni le bandiere sventolano, si sente aria di festa. E ancora dialetti diversi e ancora musica: dai locali, dagli artisti di strada di piazza Regina Margherita.

centro turisti perdonanza collemaggio 2020

C’è aria di festa, ovunque. E se non fosse per le mascherine, sembrerebbe tutto “normale”. Un’estate “normale” in una città turistica “normale”.

L’Aquila bella si prepara a una Perdonanza tutt’altro che normale : la prima da patrimonio immateriale dell’Unesco, la prima sotto emergenza sanitaria.

La prima da città turistica vera in un’estate che ha rilanciato i borghi interni: la sfida verso i turisti è affascinarli, sì, ma soprattutto farli tornare.

La sfida per noi è tornare ‘normali’ : perché per L’Aquila, nata dalla forza dei suoi castelli, la città colpita dai terremoti ma che si è sempre rialzata, l’impresa eccezionale è essere normale