Coronavirus, 10 ricoverati al San Salvatore: “Situazione sotto controllo”

24 agosto 2020 | 11:14
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Coronavirus, 10 ricoverati al San Salvatore: “Situazione sotto controllo”

Coronavirus, 10 ricoverati per Covid al San Salvatore. La situazione è, attualmente, sotto controllo: molti pazienti hanno sviluppato la polmonite, ma sono in condizioni cliniche stabili. Il punto

Nessun caso di rianimazione e nessun allarme dal San Salvatore. Ilcapoluogo.it ha sentito il dottor Alessandro Grimaldi, direttore UOC Malattia Infettive del nosocomio aquilano.

“I pazienti positivi ricoverati al San Salvatore sono in discrete condizioni. Alcuni di loro saranno probabilmente dimessi già nei prossimi giorni. Qualora dovessero risultare negativi ad un secondo tampone e si sentissero nelle condizioni di poter tornare a casa, sarebbero dimessi”.

Proprio dal San Salvatore, in settimana, è stata dimessa anche la paziente, inizialmente risultata positiva – poi negativizzata – entrata in contatto con il dottor Franco Marinangeli. Il professore lo scorso 16 agosto aveva annunciato di essere in isolamento fiduciario.

Cresce, intanto, il numero dei contagi in Abruzzo. 44 casi registrati sull’intero territorio regionale, negli ultimi due giorni, di cui 20 relativi alla provincia aquilana. Molti dei casi riguardano i focolai scoppiati a Sulmona e, più in generale, nella Valle Peligna. La buona notizia, però, è che, rispetto a qualche mese fa, oggi si conosce maggiormente il Covid19. Lo sottolinea il dottor Grimaldi.

“Rispetto alla primavera scorsa, è indubbio che conosciamo meglio questa patologia e riusciamo ad intervenire con una diagnostica molto più rapida. Inoltre – precisa Grimaldi – prima i pazienti rimanevano a casa, dopo aver trascorso molti giorni con la febbre: questo comportava che, al loro arrivo e ricovero in ospedale, le loro condizioni fossero già preoccupanti. Molti i casi di arrivi in ospedale, in cui sono state diagnosticate polmoniti gravi, in fase avanzata. Quindi c’era già in atto quella tempesta citochinica che crea grossi problemi di salute ai pazienti”.

Si trattava, comunque, di una situazione diversa dal modus operandi poi assunto. Inizialmente, infatti, “i primi tamponi passavano addirittura dallo Spallanzani di Roma prima di poter avere una diagnosi certa. Adesso invece sono necessarie tre/quattro ore. I pazienti ricoverati sono, quasi in ogni caso, quelli che presentano una polmonite documentata alla Tac e vengono somministrati loro quei farmaci che si sono dimostrati efficaci nel trattamento della patologia“.