“Un’emozione straordinaria salire su questo palco. La Perdonanza quest’anno esprime tanta voglia di rivincita e di andare avanti”.
Questo, più o meno, il commento a caldo, quasi unanime, dei cantanti che il Capoluogo ha intervistato a margine della prima serata della 726 Perdonanza Celestiniana che quest’anno ha due “primati”: la prima post Covid e la prima sotto l’egida Unesco.
La Perdonanza ha aperto con il concerto “Un canto per la rinascita – D’acqua e di pietra”, evento ideato da Leonardo De Amicis e scritto con Paolo Logli, realizzato all’Aquila per L’Aquila.
La conduzione della serata è stata affidata alla conduttrice televisiva Rai Lorena Bianchetti.
Sul palcoscenico si sono avvicendati artisti straordinari come Loredana Bertè, Fausto Leali, Marco Masini, Ron, Giorgio Pasotti, Alberto Urso e Leo Gassman, tutti uniti in un abbraccio, di musica e parole, a questo meraviglioso territorio. L’Orchestra del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila diretta dal Maestro Leonardo De Amicis, farà da colonna sonora a questo unico ed eccezionale spettacolo.
“Questo è il primo concerto che faccio con il pubblico. È stata un’emozione straordinaria salire su questo palco, sono veramente onorato di essere stato invitato, è proprio L’Aquila la città giusta da cui far partire questo messaggio, perché viene fuori da sofferenze di altro tipo alle quali si è aggiunta anche l’emergenza sanitaria, ma si va avanti”, il commento di Fausto Leali.
“Il mio all’Aquila è un ritorno sempre piacevole, dopo il terremoto quest’anno la speranza è che ci sia una nuova rinascita per la città per quanto riguarda il settore arte e spettacolo”, ha detto al Capoluogo l’attore Giorgio Pasotti.
“Sono troppi anni che L’Aquila non ha il suo splendido teatro, mi auguro che si possa riprederee a usarlo a breve. Io sono pronto per fare qualunque cosa”.
“Una città che ha bisogno di emozioni”, questo invece il commento dello straordinario Ron, a margine del concerto.
“Qui è giusto esserci ed è giusto dare, per una città come questa che ha sofferto tantissimo. Il mio legame si rinnova ogni volta e va avanti da bene prima del terremoto. Sono felice di essere qui anche perché la Perdonanza ha una storia affascinante ed eccezionale che quest’anno ha un significato ancora più forte: vuole dite ripartenza, voglia di vivere”.
Ron è davvero profondamente legato all’Aquila, da quando la sua “Vorrei incontrarti fra 100 anni” vinse il Festival di Sanremo nel 1996.
É una storia dolce, romantica e struggente che il cantante ha ricordato per i lettori del Capoluogo; la canzone che gli ha fatto vincere Sanremo e che ieri ha riproposto dal piazzale di Collemaggio è dedicata a Rosalba, una giovane aquilana morta negli anni’90 a causa di un brutto male.
“Rosalba era una mia fan dolcissima, legammo moltissimo. Poche settimane prima di Sanremo lei mi disse che avrei vinto, purtroppo non riuscì a vedermi perchè se ne andò via prima. Su quel palco era con me e la mia vittoria era la sua. ma anche oggi era con me e lo sarà sempre”.