Dillo al capoluogo

Tua L’Aquila-Avezzano Micron, parte 2: “prenotare la corsa è un’impresa”

Arrivano ancora proteste dai viaggiatori della corsa Tua L'Aquila - Micron Avezzano. "Ogni giorno ci troviamo a fare la conta dei disagi".

Arrivano ancora proteste dai viaggiatori della corsa Tua L’Aquila – Micron Avezzano, i lavoratori aquilani dell’azienda con sede nella città marsicana, “ogni giorno ci troviamo a fare la conta dei disagi sui mezzi che ci conducono al lavoro”.

Nuove segnalazioni alla rubrica “Dillo al Capoluogo“. Questa volta la denuncia riguarda il problema prenotazioni. “Sono andata a rinnovare l’abbonamento – ci scrive una viaggiatrice, storica dipendente Micron – ma mi è stato spiegato che potevo procedere alle prenotazioni soltanto fino all’11 di settembre. Dal 15 del mese, infatti, non risultano corse prenotabili, in quanto ‘potrebbero esserci variazioni’. Da 20 anni viaggio e gli orari sono sempre stati gli stessi, ora si cambia? All’improvviso? Non bastavano le fermate soppresse. Inoltre dovrò tornare nuovamente in stazione, per provvedere alle prenotazioni che non ho potuto effettuare, perché non si può di certo contare sull’app”, lamenta la lettrice.

Tua L’Aquila – Avezzano Micron, bus come forni: la protesta dei viaggiatori

“Dovremo nuovamente tornare in stazione per procedere alle prenotazioni – rincara la dose un secondo dipendente che viaggia sulla stessa tratta – anche e soprattutto perché l’app non funziona regolarmente. Un giorno si riesce a prenotare, l’altro no. Considerando le disposizioni previste dalla normativa anti-Covid ci aspetteremmo altro, soprattutto facilitazioni per questi servizi, che tra l’altro paghiamo non poco a nostro avviso”, ci scrivono.

Problemi che arrivano, poi, dopo la soppressione di numerose fermate che caratterizzavano la tratta Tua L’Aquila-Micron Avezzano. Spiegano i lettori: “Ora ne restano tre: al Terminal, all’Amiternum e su Via Panella. Fermate che raccoglievano molte persone, come ad esempio quella di via Vicentini, sono state cancellate da un giorno all’altro. Senza che chi usufruisce del servizio per andare al lavoro potesse fare o dire nulla. Ogni giorno che passa, assistiamo ad un servizio con evidenti limiti e questo non è giusto”.

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