L’Aquila, professioni sanitarie: la carica degli 800

Test d’ingresso per i corsi di laurea per le professioni sanitarie, 72mila studenti “ai nastri di partenza” in tutta Italia, 800 a L’Aquila.
Sarà il cosiddetto “effetto Covid”, ma fronte di un calo del 3,1% delle domande rispetto all’anno scorso, i corsi per diventare infermieri fanno registrare un +7%, in controtendenza rispetto agli altri corsi per le professioni sanitarie, per accedere ai quali oggi sono scesi in campo circa 72mila giovani in tutta Italia, 800 a L’Aquila, su 170 posti disponibili.
I test si tengono oggi nelle sedi di Coppito e dell’ex San Salatore. Oltre ai “soliti” controlli, quest’anno naturalmente scatteranno le misure anti Covid, con la misurazione della temperatura all’ingresso, mascherine, sanificazioni e distanze.
Per quanto riguarda i corsi, come spiega IlCentro, sono previsti 109 posti più due per i residenti all’estero per il corso di Infermieristica. Sono 10 più 1, invece, i posti per Ostetricia; 20 più 1 per Logopedia; 10 più 1 per Ortottica e assistenza oftalmologica; 47 più 1 per Fisioterapia; 23 più 1 per Tecnica della riabilitazione psichiatrica; 24 più 1 per Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva; 10 più 1 per Igiene dentale; 13 più 1 per Tecniche di laboratorio biomedico; 12 più 3 per Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia; 21 più 1 per Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.
La prova consiste nella soluzione di sessanta quesiti che presentano cinque opzioni di risposta, tra cui il candidato ne deve individuare una soltanto, su argomenti di cultura generale e ragionamento logico; biologia; chimica; fisica e matematica.
Professioni sanitarie, i test in Italia.
Da quello per fisioterapisti a quello per ostetriche o logopedisti, si tengono in 37 Università Statali i test di ammissione per i corsi di laurea delle 22 professioni sanitarie. Ad affrontarlo sono circa 72.500 giovani, in calo del -3,1% rispetto allo scorso anno. Mentre aumentano, in controtendenza, le domande per essere ammessi al corso per diventare infermieri, con +7% di domande, merito anche dell’Effetto Covid. La prova di ammissione, che sarà contemporanea su tutto il territorio nazionale, consisterà in un questionario di 60 quesiti a risposta multipla, con domande diverse a seconda dei corsi e per il quale gli studenti hanno a disposizione 100 minuti. Per quanto riguarda il test, spiega Angelo Mastrillo, docente dell’Università di Bologna e segretario della Conferenza Nazionale Corsi Laurea Professioni Sanitarie, “solo in quattro regioni sono in aumento gli iscritti: Emilia Romagna con +0,8%, Toscana +5,5%, Marche +4,1% e Puglia con +6,8%. In parità la Campania, mentre sono in calo in tutte le altre: Lombardia con -7,2%, Piemonte -5,5%, Liguria -8,5%, Veneto -0,9%, Friuli Venezia Giulia -8%, Sardegna -8,7%, Umbria e Lazio -3%, Abruzzo -16,7%, Molise -10%, Calabria -18% e Sicilia -1,8%”. In realtà, a calare, aggiunge, “sono stati i diplomati della maturità, passati da circa da 520mila del 2019 a 463mila del 2020: ben 57mila in meno in un solo anno, -11%”.
“I giovani, nella gravità della pandemia, – sottolinea Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) – si sono resi conto di cosa fanno e di chi sono gli infermieri. Nonostante sia ormai noto che la professione è sotto organici e sottopagata, hanno scelto di essere vicini a chi soffre e hanno optato per quella prossimità con le persone che è la prima caratteristica della nostra professione”. I posti a bando per infermiere in Italia sono aumentati per il 2020-2021. Tuttavia, conclude Mangicavalli, “sono ancora troppo pochi per fare fronte alla carenza di almeno 53mila professionisti, soprattutto sul territorio, dove c’è più bisogno di assistenza con gli assistiti, come il Covid-19 ha dimostrato”.