Venti anni dopo, ciao Luca

12 settembre 2020 | 17:21
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Venti anni dopo, ciao Luca

Venti anni dalla morte del giovane carabiniere Luca Cecchini, in un tragico incidente in moto alle porte di Civitella Roveto. Luca aveva solo 25 anni

Lo hanno ricordato, ieri, su quella strada che lo ha tradito – la statale 82 che collega il suo paese, Civita d’Antino, a Civitella Roveto – tutti i suoi cari, i suoi amici e i suoi colleghi. I genitori e la grande famiglia dell’Arma dei Carabinieri, oltre a due Comuni, Civita d’Antino e Civitella Riveto: uniti 20 anni fa nel dolore, 20 anni dopo nel ricordo, immortale.

Una cerimonia, il memoriale per Luca Cecchini, cambiata all’ultimo momento a causa dell’ordinanza che ha previsto ulteriori restrizioni, causa Covid, per il Comune di Civita d’Antino. Il sindaco Sara Cicchinelli ha svelato la targa che sarà collocata in Piazza Madonna della Ritornata a Civita Scalo, scoperta dinanzi a quanti ieri hanno voluto salutarlo, venti anni dopo.

La cerimonia in ricordo di Luca Cecchini si è svolta nel piazzale antistante il Cimitero di Civitella Roveto, Comune che ha ospitato la manifestazione e collaborato all’organizzazione insieme all’amministrazione di Civita d’Antino. Neanche la pioggia ha fermato tanti cuori, che di Luca portano dentro un ricordo caro e sempre vivo. Come quello di un padre, una madre, una sorella e un fratello, che si sono ritrovati, all’improvviso, senza un pezzo. È bastato un tragico incidente.

La moto, la curva, lo schianto.

“Luca era un ragazzo semplice. Era una persona umile e disponibile. Cresciuto nella serenità di una famiglia unita e di quella famiglia portava un’impronta profonda. Era giovanissimo, ma era già riuscito a diventare un professionista. Un giovane Carabiniere al servizio dello Stato e della Comunità. Venti anni non cancellano quello che è stato: Luca è qui con noi, anche oggi, mentre ne rinnoviamo il ricordo”. Le parole del parroco che ha officiato la cerimonia, Don Franco Geremia, sacerdote responsabile della Parrocchia di Civitella Roveto.

luca cecchini

“Potrei dire tante cose, raccontare aneddoti, storie, concentrarmi sui se della vita e della morte. Ma oggi vorrei condividere il ricordo di Luca, con tutti voi – le parole di suo fratello, l’architetto Sabatino Cecchini – Lo vorrei ricordare innanzitutto dalle sue passioni. Il calcio, la moto, la campagna di nostro padre. Attività che lo hanno sempre reso diametralmente opposto alle mie naturali propensioni. Queste differenze, però, non ci allontanavano, anzi, lui è sempre stato il mio angelo custode. Mi guardava e mi sorrideva. Luca era sempre lì, pronto ad aiutare e ad aiutarci. È anche grazie a tutti voi qui presenti che ho scoperto tante cose di mio fratello, tra le quali aspetti che in realtà non conoscevo. Grazie a voi ho capito che era straordinario anche fuori, non solo dentro le pareti di casa nostra. Sono sicuro che ognuno di voi ha una storia da raccontare del suo trascorso con Luca, un pezzetto che ha fatto parte del quadro della breve esistenza di mio fratello. E oggi mi piace pensare che tutti noi, qui riuniti a ricordarlo, ricomponiamo tutti i pezzetti della storia della sua vita. Come momenti che tornano ad essere vivi. ‘È forse questo il modo in cui tu, Luca, ci parli continuamente, nonostante la tua assenza’“.

Ciao Lu’