Equinozio d’autunno, perchè nel 2020 cade il 22 settembre

Equinozio d’autunno, perchè il giorno uguale alla notte nel 2020 scade il 22 settembre.
Il termine equinozio deriva dal latino “aequa-nox”, letteralmente “notte uguale”. Nel giorno che segna il passaggio dall’estate all’autunno, infatti, le ore di luce e quelle di buio, a livello teorico, dovrebbero essere equivalenti.
Ciò accade poiché il Sole si trova allo zenit dell’equatore, ovvero i raggi solari sono perpendicolari all’asse terrestre. La lunghezza del giorno, però, dipende anche dalla distanza dall’equatore ed è il motivo per il quale le ore di luce non sono uguali su tutto il pianeta. Questo fenomeno astronomico avviene solo due volte l’anno: a settembre, appunto, e a marzo.
Siamo portati a credere che la data in cui siamo abituati a dire addio all’estate sia il 21 settembre. Quest’anno, nel 2020, l’anno bisesto e palindromo più strano di sempre non è così: infatti, l’equinozio di autunno sarà oggi, 22 settembre, alle 15:31.
Ma perché? La risposta è semplice e non ha a anche vedere con premonizioni o sventure: l’anno solare non coincide con quello del calendario, c’è quindi uno sfasamento quando si parla di stagioni.
Il calendario gregoriano ha 365 giorni l’anno, mentre l’anno siderale ha 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi.
Questo vuol dire che la Terra non impiega esattamente un anno come lo conosciamo noi per completare la sua orbita intorno al Sole, ma ci mette 365 giorni e 6 ore circa. Questa differenza fa slittare di qualche giorno il momento in cui cadranno le foglie dagli alberi.
Per spiegarlo in modo semplice, quest’anno c0è stato un giorno in più d’estate.
L’astronomo Andrea Longobardo ha cercato di spiegare questo fenomeno scientificamente: “Se l’asse terrestre fosse perpendicolare al piano orbitale, noi avremmo per tutto l’anno il giorno uguale alla notte, e quindi non ci sarebbero le stagioni. Poiché l’asse è inclinato sul piano orbitale, i raggi sono perpendicolari all’asse terrestre solo due volte l’anno, in due punti opposti dell’orbita. Uno è l’equinozio di primavera, l’altro è l’equinozio di autunno che dovrebbe avvenire esattamente sei mesi dopo. In realtà, poiché nei mesi estivi la Terra è più lenta nel suo moto di rivoluzione, l’equinozio d’autunno ritarda un po’”.
Equinozio d’autunno e cambio di stagione
Oltre al fenomeno astronomico degli equinozi, c’è anche un’altra corrente di pensiero che definisce i cambi di stagione. Si tratta della fenologia, una branca della biologia che studia il rapporto tra i fattori climatici e le manifestazioni stagionali di flora e fauna. Secondo questa scienza l’autunno non inizierebbe in una data definita, ma sarebbe caratterizzato dai cambiamenti graduali nel mondo naturale, come i colori delle piante o la maturazione dei frutti autunnali. Il dato certo è che il fenomeno astronomico dell’equinozio accomuna la Terra a tutti i pianeti del Sistema Solare, nei quali ci sono sia equinozi che solstizi, fatta eccezione per Mercurio, che ha un’orbita perpendicolare rispetto al Sole.
Equinozio d’autunno e celebrazioni esoteriche
Gli equinozi, al di là del fenomeno astronomico e scientifico, rivestono da sempre anche un significato culturale che cambia a seconda delle varie tradizioni.
Tra i popoli che hanno celebrato nella maniera più spettacolare questo fenomeno, attraverso le costruzioni architettoniche, ci sono stati sicuramente i Maya. Le piramidi a gradoni di El Castillo a Chichen Itza in Messico, ad esempio, fanno parte dell’eredità lasciata da questo popolo.
Queste costruzioni, durante gli equinozi di autunno e primavera, regalano effetti ottici molto suggestivi poiché sfruttano i particolari giochi di luce che caratterizzano il cambio di stagione: l’effetto è la proiezione di una sorta di serpente che sembra strisciare sui gradoni della piramide.