Ezio Stati, in politica è finita la ricreazione

24 settembre 2020 | 16:52
Share0
Ezio Stati, in politica è finita la ricreazione

“La politica non c’è più, vedrete ora quanti politici non calcheranno più le scene”. L’analisi post voto dell’ex consigliere regionale Ezio Stati.

Il commento di Ezio Stati: uno sguardo attento e acuto sul voto. Referendum, politiche e amministrative. Ad interessare l’Abruzzo, però, soprattutto le comunali, rimandate a maggio scorso e fissate al 20 e 21 settembre. Avezzano è arrivata al voto dopo più di un anno di commissariamento, in seguito alla fine anticipata della passata amministrazione.

Avezzano è una città di centrodestra, nonostante sia diventato uno strano laboratorio in quanto a movimenti politici”.

Questa la prima fotografia di Avezzano 2020, secondo Ezio Stati.

“Se lasciamo un attimo da parte la lista del professor Stornelli, nelle diverse liste troviamo infiniti soggetti, anche di rilievo e spessore politico, riferibili al centrodestra. Quindi lo scontro non è stato tanto fra i candidati a sindaco, ma quasi fra le diverse interpretazioni della politica di centrodestra da parte di chi è sceso in campo”.

“La politica non c’è più, al giorno d’oggi – aggiunge Stati -Siamo arrivati al punto in cui troppe persone si sentono autorizzate a dire ‘Ci provo’. Mancano ormai le scuole di riferimento, le associazioni, i sindacati. Non ci sono filtri. Così nascono decine di liste civiche, in cui molti raggruppamenti sono costituiti da tanti soggetti che non sono di Avezzano, alcuni non sono neanche marsicani”.

Avezzano, sarà sfida a due: Giovanni Di Pangrazio vs Tiziano Genovesi

Ezio Stati, anche papà di uno dei candidati Giuseppe Stati, come ha vissuto lo spoglio?

“Con il disincanto di chi ne ha viste tante. Ci siamo ritrovati una situazione particolare, cinque candidati avevano chance di andare al ballottaggio, ecco perché si sono abbassate le preferenze che i consiglieri hanno ottenuto. Questo comporterà la caduta degli Dei. Vedrete quante persone non calcheranno più i palcoscenici politici. La ricreazione è finita”.

Ora ci sarà il ballottaggio, dove andranno i voti?

“Credo poco agli apparentamenti, credo molto di più, invece, negli umori della gente. A chiunque resta l’amaro in bocca dopo non aver raggiunto il ballottaggio per pochi voti. Perché chi era in gioco ha passato tempo a studiare, lavorare, programmare. Quindi non è facile, ora, capire chi potrà dirottare i propri voti a favore dello schieramento A o B. Non è affatto semplice. Vincerà chi saprà meglio interpretare gli umori della gente”.