Scuola L’Aquila, manca l’assistente scolastica: “Mio figlio non può stare senza”

Scuola L’Aquila, rientro amaro per un alunno affetto dallo spettro autistico. Non c’è l’assistente scolastica, una figura importantissima e di supporto per il sostegno.
È un appello disperato, quello che il Capoluogo ha raccolto da una mamma a poche ore dal suono campanella del primo giorno di scuola a L’Aquila. Suo figlio, affetto dallo spettro autistico, questa mattina ha iniziato la primaria senza la sua assistente scolastica, una figura di supporto all’insegnante di sostegno.
Cosa è successo?
“Mio figlio, che oggi ha 7 anni viene seguito dalla materna da una insegnante di sostegno. A questa figura, che gli è stata vicino per 25 ore a settimana, viene affiancata l’assistente quando lei non c’è. Negli anni abbiamo avuto sempre la stessa persona, una donna eccezionale che ha spiato instaurare con il mio cucciolo un rapporto meraviglioso, registrando ogni giorno notevoli progressi”, spiega la mamma al Capoluogo.
“Progressi vanificati poi dal lockdown dal momento che, purtroppo, c’è stata una naturale regressione post isolamento. Il mio bambino fortunatamente ha una forma lieve di autismo ad alto funzionamento, quindi siamo stati fortunati ma sappiamo quanto sia importante per lui questo tipo di presenza”.
“Eravamo felici di questo ritorno sui banchi in un passaggio emozionante e naturale com’è quello dalla materna alle elementari. Eravamo pronti, abbiamo comprato tutto l’occorrente con un allegro entusiasmo. Stamattina alle 7 la doccia fredda: l’assistente ci ha scritto dicendoci di non sapere cosa sia successo ma che, in ogni caso, non avrebbe preso servizio”.
“Veniamo da mesi di angoscia, da anni difficili fatti di sofferenze e tante rinunce e questa oggi per noi è stata l’ennesima delusione. Siamo sempre stati supportati da persone efficienti e preparate che hanno consentito a mio figlio di essere a tutti gli effetti integrato e partecipe della vita di comunità che si crea a scuola”.
“Per i bambini certificati ci sono ore di sostegno che variano a seconda della scuola: durante il ciclo dell’infanzia sono 25 e alla primaria 22. in sostanza diminuiscono all’aumentare del percorso. Quando non c’è l’insegnate di sostegno, nominata dal Miur, subentra l’assistente scolastica mandata dal Comune. Per lui molto importante, quest’anno imparerà a leggere e a scrivere e con questo supporto non resta indietro e non viene emarginato”.
“Durante tutta la materna l’assistente che abbiamo avuto è stata come una seconda mamma per lui. Ci siamo battuti affinché fosse lei a seguirlo e non altri durante tutto il percorso. Quest’anno avrebbe aiutato la nuova ad inserirsi e a rompere il ghiaccio con mio figlio che invece è entrato in classe spaesato e senza quei punti di riferimento che per lui sono fondamentali”.
“Mi appello affinché il problema venga risolto nel più breve tempo possibile. Non sono la sola a vivere questo tipo di preoccupazioni: la scuola non deve lasciare nessuno indietro, ogni bambino ha gli stessi diritti!”, conclude.