Cultura

Le nuove stanze della poesia, Michela Di Gregorio Zitella

Michela Di Gregorio Zitella, la poetessa di Raiano per l'appuntamento con la rubrica Le nuove stanze della poesia a cura di Valter Marcone.

Michela Di Gregorio Zitella, a cura di Valter Marcone.

Scrive Michela Di Gregorio Zitella sul suo blog: “Le cose cambiano velocemente. Anche il mio modo di affrontare il blog e il mondo virtuale, muta verso una dolce consapevolezza. Ho scritto per lungo tempo su questo enorme spazio con timidezza e timore, cercando di limitare le mie attenzioni alla concretezza di ciò che stavo affrontando.Ora è il momento di scrivere qualcosa in più, un “diario d’acqua dolce”, come da titolo.

Sono felicissima di poter inaugurare questa sorta di “rubrica” (Lungi da me cercare una costanza laddove spesso manca)con il racconto di un evento meraviglioso: la Fiera dell’Editoria di Milano “Tempo di libri” 2018. Nonostante siano passati diversi giorni, l’emozione resta indelebile nella mia mente e nel mio cuore. Io e Yoselin,grande amica nonchè artista (anche della copertina di Ossa Cave), incoraggiate dal mio editore (Lupieditore, alla sua prima apparizione tra gli stand della fiera) ci siamo avventurate nella “Capital Bien Vestida” (Citando Jovanotti e T.A.R.M). Sono stata felice di vedere il giovane libraio/editore e gli altri autori in fiera. Chi conosce la mia zona (Valle Peligna), sa quanto sia per noi importante valorizzare la cultura, e in effetti non si poteva chiedere di meglio: ho avuto modo di conoscere tantissime nuove case editrici ed assistere a presentazioni meravigliose, a testimonianza che l’arte resta un veicolo di idee, di lavoro, di pace e riflessione. A tutti gli autori emergenti come me consiglio tantissimo di partecipare a queste fiere (anche come visitatori), perchè c’è davvero molto, molto da imparare. Vedremo gli orizzonti nascere, aspettando il nostro volo.”

Ed è proprio all’insegna di questa sua idea della scrittura e in generale di una affermazione di Søren Kierkegaard : “ Non è il cammino che è difficile, è la difficoltà che è il cammino.” Che nasce e cresce la poesia di Michela Di Gregorio Zitella. A partire dal suo esordio con quel suo “Ossa cave” Lupi editore Sulmona 2016 , che Ilaria Grasso su “Liberi Libri e non solo “ così descrive : “Ossa Cave, l’opera prima di Michela rappresenta, a mio avviso. un’opera già pienamente matura, dove l’ amore è il filo conduttore delle poesie che che la compongono, un amore sempre profondamente sentito, ma anche altrettanto sofferto, un amore che non si compie mai interamente, un amore incompiuto che trova nel suo essere incompiuto la sua perfezione… E non solo amore, in quest’opera, ma anche temi sociali, temi forti e di grande attualità, quali il razzismo, l’omofobia, la comune tendenza a giudicare superficialmente tutto e tutti: una poesia, quella di Michela, che non trascende dalla realtà nemmeno un attimo. Ossa cave, il titolo, è particolarmente evocativo: le ossa cave, tipiche degli uccelli, consentono agli stessi di volare, esattamente come fa la poesia con le anime.”

Anche se è la stessa Michela che ce lo racconta così tenendo conto che Ossa cave non è una raccolta unicamente di poesie, ma contiene anche dei racconti brevi: “Le difficoltà di esprimersi nei racconti brevi sono diverse, per questo ho da subito deciso di adottare uno stile giornalistico: tengo molto all’ essenzialità, nelle poesie come nei racconti. Il mio obiettivo è infatti esprimere tutto in pochissime righe, ma soprattutto dare degli “spunti” ai lettori, ovvero dare loro la possibilità di trasformare le mie storie in storie personali, modificandone i toni, i finali,focalizzandosi in un punto,quasi respirandoli. Ed è proprio questo che mi piace del racconto breve, questa possibilità di essere plasmato, di non essere del tutto definito e di lasciare spazio ad un pensiero intimo, privato.”

“Ossa cave” contiene 36 componimenti, ognuno incentrato su un suo tema, con l’unico filo conduttore che è l’autrice stessa, oltre all’amore, un amore che è incompiuto, che si nutre di assenze e di mancanze, e che per questo è in continuo divenire, mai cristallizzato dentro una sola e costrittiva forma. E come gli uccelli, che hanno ali ed ossa cave proprio per volare, anche l’amore sa volare ed ergersi, quando non è intrappolato dagli schemi o da quello che razionalmente è ritenuto giusto.

“Ossa cave” nasce ufficialmente nel 2009, all’epoca del tragico sisma che ha colpito la città de L’Aquila e rappresenta, dunque, per la stessa un monito in poesia ad ergersi di nuovo, per volare, dopo i luttuosi fatti, trovando la forza giusta per ricominciare.
Michela Di Gregorio Zitella è poeta e, come tale, non è avulsa mai dalla realtà, nel suo comporre: la realtà è sempre ben fissa, davanti agli occhi suoi, e la poesia è il mezzo per guardare la realtà senza restarne mai coinvolti, la poesia, anzi, le poesie di Michela, sono le ossa cave, che alleggeriscono di ognuno l’esistenza.

Per questo il libro è piccolo, tascabile, perchè ci segua ovunque, affinchè lo consultiamo, per trarre, dentro fugaci attimi, la nostra più profonda tra le consolazioni, quando tutto introno è in corsa, quando la vita stessa passa incerta, dentro il suo essere prosaica, la poesia torna, invece, a condurci, intimamente, a noi, per farci vivere e non farci arresi mai, alla stregua di usignoli ormai feriti.
La poesia ci solleva come aquile, sopra ai muri costruiti dalle nostre perplessità e paure, la poesia che ci fa oltrepassare i limiti che comodamente ci imponiamo nel nostro viver quotidiano, per non rischiare mai.

E poi Di Gregorio Zitella ci parla anche di questo viaggiare proprio come dicevamo all’inizio , un partire per tornare : “Il rapporto con l’ Abruzzo nel mio libro è estremamente conflittuale. Ci sono stati momenti della mia vita in cui ho avuto bisogno di scappare (vedi Bologna, vedi Venezia…) ma, appena poggiavo il piede su suolo raianese, mi sentivo veramente a casa. L’ Abruzzo vive in me, e gli dovevo questo libro quasi interamente, perchè vorrei vederlo rialzarsi, crescere, aprire le sue ali, appunto “L’ aquila ferita che cade fra le fronde” nella mia poesia “S’ alzerà in volo”, vero fulcro di “Ossa Cave”. C’ è da dire che questo libro è il frutto di dieci anni di lavoro, e in dieci anni sono cambiata molto: la mia idea di evasione, inizialmente “fisica” si è trasformata in una sorta di energia positiva, ovvero il mio lavoro serrato con la scrittura”.

E poi il suo impegno con la musica e con il collettivo artistico “Velvet Flies”.

Vive a Raiano e si diploma al Liceo Linguistico “G. Vico” di Sulmona. Da sempre coltiva la passione per le arti, ma è con la vittoria del Premio “Alessandra Schiarini” 2009, con la poesia S’alzerà in volo, che si dedica assiduamente alla scrittura. Dall’anno successivo fa parte di un gruppo di poeti che decidono di dar vita alla corrente artistico-letteraria “Labirintismo”. Continua a partecipare a diversi concorsi Nazionali di poesia. Partecipa alle iniziative e alle performance de La Compagnia dei poeti .

Le sue pubblicazioni: Ossa cave EAlab 2016, Eva. La poesia a 10 anni dal sisma Antologia a cura della Compagnia dei Poeti Daimon edizioni 2019 , Venanzio ,pensieroso e fuggitivo ( Blog le acque sacre d’Abruzzo 2017) Giocondità ( Blog le acque sacre d’Abruzzo 2017), Terra d’altri Rivista Il ponte della pietra 2018, Miti e delitti racconto Cera Lupieditore 2019.

Anna

Grandi campi
e croci di mare,
spaccano l’arida terra al sole,
come il becco d un corvo.

Carico di grani neri va spargendoli
e il seme dell’odio,
puntuale si compie.
Sorge, rigoglioso al gelo
quel dolore inciso ormai ,
su mille,e mille lacrimose pietre.

Le Marianne

Sorgo, prima
che dalle finestre sbocci
un seme d’albero,
fragile fra i fragili,
m’inchioda per tre volte.

Tre sono i nodi sulla tua schiena ,
e la tua luce d’acqua fresca
scorre invisibile fra queste pareti : così pro-
fondo, è il solco della tua tela.

Liquida , geniale, inabissata,
terreste e fluida e glaciale,
guardo e non guardo
per non morire.

Scorgo,
in quel punto che vedo ,
la mia fossa delle Marianne,
la vertigine dell’ultimo giorno.

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