Il nuovo caso

Avezzano, Gervasoni regala a Di Pangrazio la pagina nazionale

“Giudicava l’Inno nazionale da 'rottamare', ora vuole forse sostituirlo con Bella Ciao?”. La provocazione del professore ed editorialista Marco Gervasoni a Di Pangrazio. La replica: "Solo la Lega Nord ha messo in discussione l'Inno".

“Giudicava l’Inno nazionale da “rottamare”, ora vuole forse sostituirlo con Bella Ciao?”. Questo il post che ha riscaldato la domenica politica di Avezzano. La provocazione di Marco Gervasoni, professore universitario, scrittore ed editorialista, al candidato sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio. “L’Inno di Mameli è stato messo in discussione solo dalla Lega Nord”, la replica del candidato sindaco Di Pangrazio.

Si infuocano gli animi, in vista del ballottaggio del 4 e 5 ottobre prossimi, per le Amministrative Avezzano 2020. Sul proprio profilo Facebook la freccia la scocca addirittura Marco Gervasoni, che ripropone un articolo della nostra testata IlCapoluogo.it, datato 2016, su una polemica che aveva visto coinvolto l’allora sindaco Giovanni Di Pangrazio.

Al centro della discussione, le dichiarazioni del primo cittadino rilasciate nel corso di un’importante lezione, tenutasi nel giorno della Festa del Tricolore, ospitata nell’aula magna del Liceo Artistico di Avezzano.

Marco Gervasoni non è nuovo a prese di posizioni forti.

L’accademico è stato spesso, soprattutto negli ultimi anni, tra i protagonisti delle querelle mediatiche che hanno colonizzato i social media e, spesso, costituito pane quotidiano di scontro dialettico tra politici e non. Basti citare il post sulla Sea Watch (in cui sosteneva le ragioni di Giorgia Meloni, sulla necessità di affondare la nave), costato all’accademico il posto alla Luiss, o le recenti offensive portate avanti, a suon di tweet e articoli di giornale, nei confronti di Papa Francesco.

Ora bersaglio di Gervasoni è il candidato sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, al ballottaggio contro Tiziano Genovesi, candidato del centrodestra. Il Capoluogo ha contattato Giovanni Di Pangrazio in merito al caso di quattro anni fa, riproposto dal professor Gervasoni.

“Stiamo parlando di una mia dichiarazione del 2016, che va contestualizzata in un momento storico in cui si era acceso un ampio dibattito sull’Inno di Mameli. Ricordo che si era proposto di sostituire Fratelli d’Italia con il coro del Nabucco, oppure con la Canzone del Piave. Mai ho inteso di chiedere la rottamazione dell’Inno nazionale. Come uomo delle istituzioni non avrei mai fatto un’affermazione di quel tipo, quale quella che, appunto, fu riportata da qualche quotidiano”, spiega Di Pangrazio.

“La manifestazione a cui si fa riferimento, tenutasi al Liceo Artistico di Avezzano, mi vide spiegare, accanto al compianto professor Gianluca Tarquinio, l’importanza di conoscere la storia e l’Inno d’Italia. Sottolineai la necessità di conoscere la versione completa dell’Inno, in quel momento da molti criticato. Perché conoscere interamente il testo permette di interpretare meglio ogni singola strofa e, al contempo, tutti i significati espressi, con un approccio critico di conoscenza della storia del nostro Paese”, tiene a precisare Di Pangrazio alla nostra redazione.

“È patetico il tentativo di strumentalizzare la mia dichiarazione da parte di qualcuno che non si tira mai indietro, quando si tratta di screditare ed attaccare chi non gravita intorno ai suoi colori politici” – continua il candidato sindaco.

“L’episodio tirato in ballo fu un evento promosso per valorizzare la storia d’Italia e la sua conoscenza tra gli studenti, che di quella storia sono figli. Così come allora si strumentalizza un evento importante, in cui unico protagonista fu il sapere regalato ai ragazzi dal professor Tarquinio, un’autorità nel campo della conoscenza della storia nazionale. Fa quasi sorridere, poi, che debba chiarire io stesso la mia posizione, quando ad avere messo in dubbio l’Inno di Mameli sia stata sempre e solo la Lega Nord”.

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