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Ballottaggi Avezzano e Chieti, il centrodestra spaccato per vincere

1 ottobre 2020 | 11:16
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Ballottaggi Avezzano e Chieti, il centrodestra spaccato per vincere

Ballottaggi Avezzano e Chieti, un centrodestra disgregato mostra le sue debolezze e agevola i partiti minori. L’editoriale del direttore Roberta Galeotti.

Avezzano, città di destra, è l’esempio preminente, in Abruzzo e non solo, di quanto il centrodestra riesca a complicare le situazioni facili: il candidato del centro sinistra Mario Babbo si ferma a poco più del 20 %, mentre la somma dei 5 candidati del centro destra supera ampiamente il 70%.

Conclusione lapalissiana: se il centrodestra fosse andato al voto unito avrebbe vinto al primo turno. Stesso format anche a Chieti.

Alla sinistra apparteneva la prerogativa delle correnti litigiose, soprattutto dopo la creazione del Partito Democratico in cui la regola dello ‘spaccare per contarsi ed esistere’ ha tenuto banco per un paio di decenni, ma ha anche creato il disastro che è sotto gli occhi di tutti.

Quale neo si cela dietro questa nuova tendenza a destra?

Personalismi e poltrone, situazioni fortunate e fortunose, ma soprattutto la consapevolezza che ormai le posizioni si raggiungono per quel pizzico di fortuna che fa spesso essere ‘alcuni’ al posto giusto, al momento giusto.

Così l’arrembaggio dell’adesso o mai più!

La risposta altrettanto scontata è la mancanza della carriera politica, che faccia crescere, gradualmente, personaggi e ruoli, meritatamente ad esperienze e talenti.

Rivendico convintamente le doti naturali, che quelli bravi definiscono skill, le competenze e le esperienze.

Se dovessi sottopormi ad un intervento vorrei il chirurgo più bravo e più preparato; ebbene alla conduzione della mia città o della mia regione, o d’Italia, esigo che ci sia il Politico più bravo e più preparato del panorama.

Alla vigilia dei ballottaggi lasciate che sottolinei l’importanza di ogni singolo voto, espressione di libertà e di civiltà.

La meritocrazia in Italia dovrebbe tornare ad essere la logica con cui scegliere ogni singolo lavoratore, dal più semplice a quello di Stato, affinché sia di nuovo il pilastro di ogni settore: economico, culturale e politico. Sogno di poter tornare ad incontrare persone competenti nei posti strategici del mio Paese.